Tutto sulle ferie: diritti, regole e consigli utili

Tutto sulle ferie: diritti, regole e consigli utili

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Le ferie nel settore sanitario sono regolate dall'articolo 49 del CCNL Sanità 2019/2021
e prevedono un periodo di ferie retribuito per ogni anno di servizio.

La durata varia in base alla distribuzione settimanale dell'orario di lavoro:

  • 28 giorni lavorativi per chi lavora su cinque giorni alla settimana (con sabato non lavorativo).

  • 32 giorni lavorativi per chi lavora su sei giorni alla settimana.

Per i neoassunti in una pubblica amministrazione, nei primi tre anni di servizio, spettano:

  • 26 giorni di ferie se l'orario è distribuito su cinque giorni.

  • 30 giorni di ferie se l'orario è distribuito su sei giorni.

Le giornate di riposo non fruite non sono monetizzabili. Inoltre, è considerata festiva anche la ricorrenza del Santo Patrono della località di lavoro, se cade in un giorno lavorativo.

Le ferie sono un diritto irrinunciabile e, non possono essere monetizzate. A esclusione del comma 11: le ferie maturate e non godute per esigenze di servizio sono monetizzabili solo all’atto della cessazione del rapporto di lavoro, nei limiti delle vigenti norme di legge e delle relative disposizioni applicative.

Devono essere fruite entro l'anno solare, compatibilmente con le necessità operative e tenendo conto delle richieste del dipendente. Le ferie non godute per esigenze di servizio possono essere monetizzate solo al termine del rapporto di lavoro.

Le ferie possono essere suddivise in più periodi, ma il dipendente ha diritto a usufruire di almeno quindici giorni continuativi tra il 1° giugno e il 30 settembre, o tra il 15 giugno e il 15 settembre se ha figli in età scolare.

Se le ferie vengono interrotte per motivi di servizio, il dipendente ha diritto al rimborso delle spese di rientro e delle spese anticipate per il periodo non goduto. In caso di necessità urgenti, le ferie non fruite nell'anno devono essere prese entro il primo semestre dell'anno successivo.

La domanda delle ferie va fatta prima della partenza per iscritto,
l'autorizzazione va ricevuta per iscritto prima di partire, NON DOPO IL VOSTRO RITORNO DALLE FERIE.

Le ferie vengono sospese in caso di malattia documentata che duri più di tre giorni, ricovero ospedaliero o eventi luttuosi. È responsabilità del dipendente informare tempestivamente l'azienda. Le assenze per malattia o infortunio non riducono il periodo di ferie spettante, anche se si protraggono per tutto l'anno. In tal caso, il dirigente deve autorizzare il godimento delle ferie, anche oltre il primo semestre dell'anno successivo. 
Se vostro figlio si ammala, il congedo per malattia interrompe le ferie solo se il bambino deve essere ricoverato in ospedale. In questo caso il genitore può chiedere la trasformazione delle ferie in congedo per malattia del figlio. 

Di seguito, alcune delle domande più frequenti che riceviamo via email e WhatsApp:

Il datore di lavoro può revocare le ferie?

Sì, il datore di lavoro può revocare le ferie, ma solo in determinate circostanze e rispettando precise condizioni. Questo è stabilito sia dalla Cassazione con la sentenza n. 27057/2013 del 03.12.2013, sia dall'articolo 2109 del Codice Civile. Tuttavia, il datore di lavoro non può revocare le ferie a suo piacimento. La revoca deve essere giustificata da una motivazione seria e oggettiva, legata a comprovate esigenze aziendali.

Inoltre, devono essere rispettate alcune condizioni specifiche:

  • Preavviso congruo: La revoca deve essere comunicata in modo tempestivo, prima che il dipendente parta.

  • Comunicazione chiara: La revoca deve essere chiara, inequivocabile e deve essere notificata al dipendente in modo che possa esserne a conoscenza.

  • Proporzionalità: La revoca deve essere proporzionata alle esigenze aziendali o personali che la giustificano. Non è possibile revocare arbitrariamente tutte le ferie del dipendente o solo una parte di esse.

Casi in cui il datore di lavoro potrebbe revocare le ferie:

  • Emergenze aziendali: Ad esempio, alluvioni, incendi, guasti agli impianti o protocolli di emergenza su larga scala.

  • Picchi improvvisi di lavoro: Come durante epidemie influenzali o in seguito a incidenti aerei o ferroviari.

  • Gravi episodi personali: Se il dipendente è coinvolto in episodi di bullismo, discriminazione, mobbing o truffe ai danni dell'azienda.

È importante precisare che:

  • La carenza cronica di personale non è un motivo valido per revocare le ferie.

  • Non è ammissibile licenziare per giusta causa un lavoratore richiamato al lavoro dopo l'inizio delle sue ferie.

  • Una volta partiti, i dipendenti hanno il diritto di non essere contattati (diritto all'oblio).

Le ferie non usufruite si perdono?

Gli Stati membri devono garantire che ogni lavoratore abbia diritto a un minimo di 4 settimane di ferie annuali retribuite, secondo le condizioni previste dalle leggi e pratiche nazionali (art. 7 della direttiva 2003/88). Questo periodo minimo non può essere sostituito da un'indennità finanziaria, salvo in caso di cessazione del rapporto di lavoro.

L'articolo 17 della direttiva 2003/88 consente agli Stati membri di derogare a determinate disposizioni, ma non all'articolo 7, che tutela il diritto alle ferie retribuite.

Il lavoratore è considerato la parte debole nel rapporto di lavoro, motivo per cui è essenziale proteggere i suoi diritti, evitando che il datore di lavoro possa limitare il suo diritto alle ferie. Dato il potenziale rischio di ritorsioni, un lavoratore potrebbe essere scoraggiato dal far valere i propri diritti per paura di ripercussioni.

Inoltre, qualsiasi incentivo a rinunciare alle ferie è contrario agli obiettivi delle ferie annuali retribuite, che mirano a garantire un riposo effettivo e a tutelare la salute e la sicurezza del lavoratore.

Tuttavia, se il datore di lavoro può dimostrare di aver messo il lavoratore nelle condizioni di usufruire delle ferie e quest'ultimo ha scelto consapevolmente di non farlo, il lavoratore può perdere il diritto alle ferie non godute, così come l'indennità finanziaria in caso di cessazione del rapporto di lavoro.

In sintesi, un lavoratore non perde automaticamente il diritto alle ferie annuali retribuite maturate se non ha fatto richiesta, ma potrebbe perderle se il datore di lavoro ha dimostrato di aver tentato ripetutamente, per iscritto, di fargliele usufruire.

Le ferie devono essere retribuite?

La Corte Europea ha stabilito che il diritto alle ferie retribuite, incluso il loro eventuale risarcimento economico, non può essere subordinato a ragioni economiche, come il contenimento della spesa pubblica. Le ferie sono un diritto fondamentale per tutti i lavoratori e ancora di più per infermieri, ostetriche e professionisti sanitari, che necessitano di un recupero psicofisico adeguato per evitare errori sul lavoro.

Tuttavia, molti professionisti si sono visti negare il diritto alla retribuzione delle ferie non godute al momento delle dimissioni. Le aziende sanitarie sostenevano che le ferie non usufruite per esigenze di servizio non fossero retribuibili.

Il Nursing Up Emilia Romagna, già prima della sentenza, ha avviato e vinto numerosi ricorsi contro le aziende sanitarie regionali, ottenendo sempre la vittoria. Se ti stai dimettendo e la tua azienda si rifiuta di pagare le ferie non godute, sappi che è in errore. Nursing Up offre gratuitamente ai propri iscritti un legale, anche a scelta, per il recupero di ogni singola ora di ferie non retribuita.

Infermieri chiamati in Tribunale come testimoni: utilizzano le proprie ferie?

Se un infermiere è chiamato a testimoniare in un processo civile o penale nell'interesse dell'ente per cui lavora, tale attività è considerata come servizio prestato. Sarà quindi l'ente, in qualità di datore di lavoro, a valutare se la testimonianza sia effettivamente finalizzata alla tutela dell'interesse dell'amministrazione. Se così fosse, l'assenza per testimonianza viene equiparata a un normale giorno di servizio, senza necessità di utilizzare giorni di ferie.

Indennità di turno durante le ferie:

Con la sentenza n. 6371/2022 è stato stabilito che l'indennità di turno deve essere riconosciuta per ogni giorno di ferie usufruito. È inoltre possibile richiedere gli arretrati fino ai cinque anni precedenti. Questo principio, come confermato dalle direttive europee e dalle pronunce della Corte di Giustizia Europea e della Corte di Cassazione, è applicabile su tutto il territorio nazionale.

È importante sottolineare che la Corte di Giustizia Europea, nella sentenza del 16 marzo 2006 (cause riunite C-131/04 e C-257/04), ha chiarito che il termine "ferie annuali retribuite" indicato nell'art. 7, paragrafo 1, della Direttiva 2003/88, implica che la retribuzione del lavoratore debba essere mantenuta anche durante le ferie.

Di conseguenza, le aziende sanitarie sono obbligate a pagare l'indennità di turno ai professionisti sanitari per ogni giorno di ferie usufruito.
Vincenzo Parisi Info/iscrizioni WhatsApp 3401210916



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