Lettera di una collega. La politica italiana mi fa arrabbiare.

Lettera di una collega. La politica italiana mi fa arrabbiare.

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Buongiorno, sono un infermiera e voglio condividere con voi la mia esperienza, le mie preoccupazioni, il mio punto di vista, dopo 22 anni che vivo in Italia.

Arrivai piena di speranza, avevo trovato lavoro in uno dei paesi più belli del mondo, e più importanti per storia e cultura.

Inizialmente non e’ stato facile, ma poi mi sono adattata.

Purtroppo, ho subito avuto l’ impressione che la politica italiana, quando da risorse a una categoria, lo fa togliendole a un altra. 

Per aiutare un povero, toglie il piatto a un altro povero.

Esempio, aiuta i clandestini (ed e’ molto bello) ma poi effettua il taglio alla sanità, per i pazienti malati di mente o altre malattie degenerative.

Un problema che mi sconvolge poi e’ quello del lavorano nero. Professionisti, lavoratori che dimostrano un ISEE basso, magari pari a zero, pur guadagnando tanti soldi a nero.

Molte trasmissioni in TV, affermano che il vecchio CETO MEDIO, oltre a diventare sempre più povero, non fa figli. 

Professionisti e lavoratori che non arrivano a fine mese per pagare le tasse, mentre altri incassano di nascosto, senza pagare una tasse e per giunta ricevendo aiuti dello Stato Italiano.

Poi se qualche lavoratore esasperato, per sopravvivere, prova a evadere qualche euro viene crocifisso.
I più coraggiosi ormai scappano all'estero.

Quando nacque mio figlio eravamo una famiglia monoreddito, ma nessun ricevetti nessun aiuto economico.  

Nessun asilo nido gratis, per noi.
L'assistente sociale, all’epoca, mi disse che studiare non e obbligatorio, il piatto di cibo non manca e quindi non ho diritto a niente.

Poi vieni a sapere di famiglie dove la signora fa la badante a nero e guadagna più di te, e magari con il marito che percepisce il reddito di cittadinanza. Con bellissime macchine, ma ISEE bassissimo o pari a zero.

Quando sento i politici dire "Prima gli italiani!" Capisco che e solo propaganda, una propaganda che provoca aggressioni verso chi come me lavora e paga le tasse onestamente.

Io dico, NO prima gli italiani, prima chi e in regola, prima le persone oneste.

Milioni di persone a nero sulle spalle di professionisti, lavoratori, che dopo 36 anni di contributi quasi non hanno diritto di andare in pensione.

Fanno quota 100,102, giocano ai numeri, coloro che vanno in pensione dopo 5 anni, i parlamentari.

Sono venuta dalla Moldavia, senza soldi e nessuno mi ha dato un alloggio. Nemmeno lo pretendevo.

Mi è capitato anche di subire razzismo, non solo da italiani, ma albanesi, uomini di colore, arabi, perfino da un medico, etc, ma sono stata forte e ho lasciato correre.

Anche questa storia del 110% di rimborso. Per me, hanno dato soldi a chi aveva soldi. Hanno dato palliativi invece di creare lavoro vero e duraturo.

Lo stipendio non cambia da 20 anni, creano sempre più precari, inflazione alle stelle. Quando decidono di tagliare, lo fanno sui professori, infermieri carabinieri, polizia, pompieri, etc.

Mai che colpiscono la malavita o la corruzione, che unite potrebbero eliminare il debito pubblico in dieci anni. Sono molto arrabbiata con la politica italiana… 

Non si guarda all’onesta, né alla meritocrazia.

Una collega.

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