Gli straordinari vanno pagati anche senza autorizzazione. Nursing Up aveva ragione
Noi del Nursing Up lo dicevamo e avevamo ragione: la Suprema Corte ha
riconosciuto il diritto alla retribuzione per il lavoro straordinario
senza autorizzazioni formali, in linea con l’articolo 36 della
Costituzione. La sentenza della Corte di Cassazione del 28 giugno
2024 stabilisce che un infermiere dell’Ospedale di Reggio Calabria
ha diritto alla retribuzione per le prestazioni straordinarie
effettuate, nonostante l’assenza di autorizzazioni regionali.
Questa decisione ha implicazioni per tutto il personale del pubblico
impiego.
Un infermiere ha fatto straordinario durante la "dialisi estiva" senza autorizzazione formale.
Ha ottenuto un decreto ingiuntivo per
il pagamento del lavoro straordinario. La Corte d'Appello ha revocato
il decreto ingiuntivo.
Sentenza della Cassazione Sezione Lavoro, 28 giugno 2024, n 17912 che accoglie il ricorso dell'infermiere, riconoscendo il diritto alla retribuzione per il lavoro straordinario, anche in assenza di autorizzazione formale. Un po' di normativa, che ultimamente le Aziende italiane sembrano non conoscere:
Art 36 costituzione: il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.
Art. 2126 del Codice civile: il lavoro prestato con il consenso del datore di lavoro deve essere retribuito.
Il consenso può essere implicito nel comportamento del datore di lavoro. Il diritto alla retribuzione non può essere negato per irregolarità amministrative o violazioni dei limiti di spesa. Le conseguenze di tali irregolarità devono ricadere sui funzionari responsabili, non sui lavoratori.
La sentenza vale per tutto il personale del pubblico impiego.
Rafforza il diritto dei lavoratori alla retribuzione per il lavoro
straordinario. Sottolinea la responsabilità dei datori di lavoro
per le irregolarità amministrative.
Un'importante vittoria per i lavoratori e un monito per i datori di lavoro a rispettare i loro obblighi.
Vincenzo Parisi
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