Carenza cronica di ostetriche, niente all'orizzonte
Spett.le Direttore Generale
Dr. Giorgio Casati
Spett.le Direttore Sanitario
Dr. Giuseppe Gambale
Spett.le
Direttore
U.O.C. Gestione Giuridica Risorse Umane e Relazioni Sindacali
Dott. Pasquale Molitierno
Spett.le Direttore Sanitario OSE
Dr. E. Gallo
Spett.le Direttore UOC OSG OSE
Dr. F. Signore
Spett.le Direttore UOC Assistenza alla Persona
Dr.ssa B. Porcelli
Spett.le Direzione Assistenza Area Chirurgica
Dr. F. Carlucci
Spett.le Direzione professioni sanitarie
Dott. Patrizia Proietti
Spett.le UOC Assistenza alla Persona – I.O. Coordinamento Punti Nascita
Dott.ssa Sabrina Strano
Spett.le Coordinatrice Ostetrica
Dr.ssa Francesca Melchiorre
Asl Roma 2
Via maria Brighenti n. 23 – Edificio B
00159 Roma
protocollo.generale@pec.aslroma2.it
Ispettorato del Lavoro
Regione Lazio
Oggetto: segue comunicato precedente, inoltrato via pec il 28.07.2022, privo di risposta
La
scrivente O.S. si trova fortemente in imbarazzo per dover ribadire
ciò che avevamo già scritto, nella data indicata in oggetto.
Si
chiedeva al personale ostetrico, nel periodo estivo, un sacrificio,
per carenza di personale, benché il periodo estivo e di ferie sia
giunto a termine, la situazione permane nella situazione come nel
passato.
Le
Ostetriche impegnate presso l'UOC Ostetricia e Ginecologia
dell'Ospedale Sant'Eugenio hanno segnalato le criticità più e più
volte, terminato il periodo estivo e delle ferie, non hanno rilevato
alcun vantaggio nel numero delle ostetriche presenti e
nell’organizzazione della turnistica.
Era stata favorita, nel
personale, l’illusione che la penuria di personale si sarebbe
risolta con il termine del periodo estivo e delle ferie. …ma non è
così! …a breve arriverà il periodo di Natale, e la situazione
tornerà nella situazione già segnalata e lamentata. …anzi,
sicuramente peggio! …ad
oggi la situazione si è complicata da una collega assente per Covid.
Già
nel mese di ottobre si confermerà la situazione emergenziale
verificatasi nel mese di settembre, molte ostetriche si troveranno a
dover coprire turni, non regolari, …e comunque, come è avvenuto
negli anni passati, ci sono colleghe che ricevono comunicazione circa
le modifiche dell’orario di servizio, senza condivisione delle
dirette interessate.
Come se le ostetriche non avessero una famiglia,
figli ed impegni personali. Il tutto è incompatibile con
l’organizzazione della vita privata delle lavoratrici e crea un
forte senso di precarietà e malcontento in tutto il gruppo
ostetrico, soprattutto in considerazione del sacrificio che è stato
chiesto loro, già in precedenza.
Abbiamo
chiesto più volte, anche come O.S. gli ordini di servizio, dal
momento che le carenze di personale sono causate dal personale
citato, …ma dalla penuria di personale, già ai minimi termini, che
per un non nulla, mette in crisi tutte le attività.
La buona volontà
delle colleghe, più volte dimostrato, con la copertura di assenze,
anche improvvise, a vario titolo, non ha ricevuto la proporzionata
risposta, da parte della struttura in indirizzo.
Superfluo
è dire che la penuria di personale è tale, che non c’è
possibilità, per le colleghe, di soddisfare le loro esigenze
personali, come le richieste di ferie o richieste di permessi studio,
ecc.
Abbiamo già segnalato anche l’altra grande criticità,
come la riduzione del personale OSS, da due unità ad una unità.
Ragione per la quale, il personale ostetrico, già provato e stanco
anche per aver saltato i riposi, anche se demansionato,
frequentemente deve svolgere l'attività degli OSS.
Ovviamente,
in sala parto non è diverso, le ostetriche debbono sopperire alle
loro peculiarità professionali e a quelle che normalmente competono
il personale OSS.
In
assenza del personale OSS, le ostetriche debbono somministrare le
colazioni, eseguire il giro letti, ripristinare i letti, per i nuovi
ricoveri, rilevare i parametri vitali,
provvedere
alle cure igieniche delle utenti allettate.
Come
se non bastasse, dal mese di ottobre, una collega è stata interdetta
anticipatamente dal servizio, a causa di una gravidanza a rischio,
comprensibilmente, tenendo conto dei ritmi descritti.
La gestione del servizio e della struttura, già provata, viene messa in
crisi da un evento frequente e felice, circostanza non infrequente,
considerata l’età media e fertile del personale in servizio.
Ciò
nonostante, le colleghe ci riferiscono che per politica aziendale, la
copertura delle colleghe in maternità non è assolutamente
considerata.
S’invita alla procreazione la cittadinanza, purché
non siano professionisti sanitari!
Considerando
il numero di ostetriche, donne, in età fertile attualmente in
servizio presso l'OSE, è facile comprendere come la mancata
assunzione di personale, a sostituzione delle colleghe, in
maternità, ha determinato, determina e determinerà un
problema di carenza di personale strutturale che influisce ed
influirà moltissimo sulle risorse umane a disposizione.
La
suddetta politica aziendale è moralmente iniqua, ed è causa di
aggravio del lavoro, soprattutto a carico dei comparti aziendali,
costituiti dal personale di genere femminile.
Le
colleghe ci avevano chiesto di soprassedere nell’attesa
dell’ennesima riunione, …forse foriera di ennesima promessa, ma
questa mattina, sono stata informata dell’assenza di un ostetrica
per Covid.
Quindi l’organizzazione dell’attività ulteriormente
compromessa. Perciò a tutela delle ostetriche mi trovo costretta a
scrivere, nonostante il generoso atteggiamento delle colleghe.
Non si
può approfittare oltre della situazione.
Le
responsabilità professionali, cagionate dalla stanchezza del
personale, saranno condivise con l’amministrazione, in indirizzo,
che non potrà dire: “non sapevo”!
La
presente al fine di tutelare l’utenza e le ostetriche stesse, dal
momento che i diritti delle ostetriche e quelli dell’utenza non
confliggono!
Intendiamo,
quindi, informare le autorità competenti nel merito della presente!
Nell’attesa
di un sollecito riscontro.
Cordialmente
Roma
Responsabile Regionale Nursing Up Lazio
Laura Rita Santoro