Suicidio assistito: le opinioni degli infermieri
La
Regione Emilia-Romagna per rendere operativo il diritto al suicidio
medicalmente assistito (SMA), come stabilito dalla sentenza della
Corte Costituzionale n. 242 del 2019.
La
Giunta regionale ha istituito il Comitato
regionale per l’etica nella clinica (COREC),
fornisce consulenza etica su casi specifici e pareri non vincolanti
su richieste di SMA.
Linee
di indirizzo alle Aziende sanitarie che
definiscono
procedure e tempistiche per la gestione delle richieste di SMA. Iter
per il suicidio assistito:
Il paziente presenta richiesta scritta alla Direzione sanitaria di un'Azienda del SSR.
La Direzione sanitaria trasmette la richiesta alla Commissione di valutazione di Area Vasta entro 3 giorni.
La Commissione valuta la legittimità della richiesta e redige una relazione (20 giorni).
La relazione viene inviata al COREC per un parere
Il COREC invia il suo parere alla Commissione di valutazione.
La Commissione di valutazione redige una relazione conclusiva
La relazione conclusiva viene inviata al paziente, al Direttore sanitario dell'Azienda sanitaria territoriale e al Direttore sanitario dell'Azienda ospedaliera (se il paziente è ricoverato).
Tempistiche:
L'intera procedura dovrebbe durare non più di 42 giorni.
In caso di parere favorevole, la procedura di SMA deve avvenire entro 7 giorni.
Requisiti per accedere al SMA:
Capacità di autodeterminarsi.
Afflizione da una patologia irreversibile.
Sofferenza fisica o psicologica insopportabile.
Dipendenza da trattamenti di sostegno vitale.
Ad un campione di infermieri abbiamo chiesto di esprimere la propria opinione sul suicidio assistito. La maggioranza dei professionisti sentiti ritiene che il paziente abbia il diritto di scegliere come e quando morire, soprattutto in caso di sofferenza insopportabile e irreversibile. Oltre a un modo per eliminare la sofferenza del paziente, il suicidio assistito è visto come un modo dignitoso di morire, rispetto ad una prolungata sofferenza.
Un terzo dei colleghi, è
contrario
al suicidio assistito per principi
morali o religiosi,
ritenendo immorale aiutare un paziente a morire. Inoltre,
temono
che il suicidio assistito possa essere aperto ad abusi
o pressioni
su pazienti vulnerabili e che possa avere un impatto
emotivo significativo
sugli infermieri stessi.
Entrambi le opinioni vanno rispettate e le rispettiamo.
Tu
cosa ne pensi? Scrivi a lapaginadinursingup@yahoo.com
I vostri pareri saranno presi in considerazione e portati all'attenzione dei decisori competenti. La vostra anonimità è garantita.