Professionisti sfruttati: ecco la soluzione per il Nursing Up

Professionisti sfruttati: ecco la soluzione per il Nursing Up

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La professione infermieristica è in crisi. Molti infermieri e studenti lasciano il lavoro per le condizioni insostenibili e la scarsa retribuzione.

Ecco la nostra soluzione:

Il Prof. Antonio De Palma, Presidente del Nursing Up, ha espresso così il proprio punto di vista:

"Ogni giorno ci sentiamo sempre di più come quegli atleti che, dopo una maratona impegnativa e faticosa, sono vicini al traguardo e meriterebbero di salire sul podio. Purtroppo, sistematicamente, veniamo superati negli ultimi metri dagli stessi compagni di squadra, quelli che appartengono al sistema sanitario nazionale (SSN). È come se gli arbitri politici considerassero sempre più bravi e meritevoli questi compagni di squadra rispetto a noi. Siamo davvero stanchi di ricevere solo applausi e elogi, perché alla fine, nonostante la fatica, non otteniamo il riconoscimento che meritiamo. Abbiamo solo una medaglia di legno che non ha alcun valore."

La Responsabile Regionale Nursing Up Emilia Romagna, Francesca Batani:

Oggi i dati dimostrano che infermieri e studenti stanno sempre più spesso abbandonando la professione. In molti paesi europei, gli infermieri guadagnano almeno 55.000 euro all'anno, godendo di diritti e tutele che in Italia possiamo solo sognare.

Gli infermieri, ma anche tutti i professionisti delle professioni sanitarie, chiedono salari in linea con la media OCSE (almeno 500 euro in più, immediatamente), salari che siano adeguati non solo al costo della vita, ma anche al grande rischio e alle enormi responsabilità che comporta la professione.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento delle azioni disciplinari ed eventuali denunce, per fortuna sempre a favore del professionista, ma le spese legali sono costose se non si dispone di un'assicurazione specifica.

Il problema non è solo economico, ma riguarda anche la qualità della vita, la carenza di personale infermieristico e di supporto, con conseguenze come l'annullamento di giorni di riposo e ferie. Spesso vengono respinte richieste basilari, come la possibilità di scambi di turno o permessi, cambi compensativi, aspettative o mobilità interne o esterne.

Gli infermieri desiderano un contratto nazionale unico, invece di essere inseriti in un settore insieme agli impiegati, senza un riconoscimento legittimo come quello dei quadri.

Come sindacato, stiamo cercando di sensibilizzare politici e aziende con ogni mezzo a nostra disposizione.

Siamo pronti a scendere in piazza, ma abbiamo bisogno anche dell'aiuto di voi colleghi.

È arrivato il momento di smettere di delegare, dobbiamo metterci del nostro se vogliamo salvare il sistema sanitario italiano e se non vogliamo trovarci a lavorare accanto a colleghi provenienti dalle regioni più povere del mondo, con una preparazione dubbia.

Se vogliamo salvare la sanità in Italia, ognuno di noi deve fare la sua parte.

Contattateci, potete chiedere di diventare dirigenti sindacali, attivisti o semplicemente aiutare condividendo, distribuendo un volantino e/o sensibilizzando gli altri colleghi.

È essenziale vincere le rappresentanze sindacali unitarie (RSU), questo è l'obiettivo principale per cambiare immediatamente il sistema sanitario e successivamente entrare negli organismi paritari istituiti (OPI) e in politica. Non è un caso che la politica sia piena di professionisti rinomati, come medici e avvocati, noi infermieri non siamo da meno. Siamo l'esercito più numeroso e preparato del Paese, siamo il pilastro fondamentale del Servizio Sanitario Nazionale.

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