MEDICO SBAGLIA, INFERMIERE PAGA

MEDICO SBAGLIA, INFERMIERE PAGA

Tutti sappiamo che l’infermiere non è più solo l’esecutore, non è più protetto dal mansionario, è laureato, ha studiato farmacologia, conosce i principi attivi, la farmaco dinamica e cinetica, le interazioni, le reazioni avverse, sa come intervenire e tanto altro.

Esempio classico? Se un paziente ha un PT/INR molto alto, o se ha un sanguinamento, sicuramente l'infermiere in primis non gli somministrerà il coumadin, il sintrom, o altro, e immediatamente informerà il medico di non averlo fatto e/o comunque ne cercherà il confro e il medico con altissima probabilità confermera' per iscritto, in terapia, l'azione dell'infermiere.

Siamo professionisti intellettuali, anzi, per la legge italiana noi infermieri siamo capaci di correggere o integrare la terapia del medico.

A voi è mai capitato di correggerla? Di integrarla? Fatecelo su lapaginadinursingup@yahoo.com anche in forma anonima.

L'infermiere troppo spesso si trova a lavorare tra un incudine e un martello, molti colleghi ci hanno segnalato che nel correggere un errore medico si sono ritrovati contro non solo gli stessi medici ma anche la Direzione, che ha subito provveduto ad ascoltarli, anche se poi i fatti danno quasi sempre ragione all'infermiere e tutto finisce. Ma prima della ragione, quante ne dobbiamo passare? Perche'?

Anche la retribuzione ci offende, da un lato la legge ci definisce professionisti intellettuali, ma dall'altro percepiamo uno stipendio da operaio non specializzato, senza rischi ne responsabilità.

Sia chiaro, i NOSTRI RISCHI,  LE RESPONSABILITA' NON SONO INFERIORI A QUELLI DEI MEDICI NE DI CHIUNQUE ALTRO. 

Confermato e dimostrato anche da una Sentenza, in questo articolo, "se il medico sbaglia è anche l'infermiere a pagare. Se invece sbaglia l'infermiere? Sarà il solo a pagare". 

A fronte di questo teorema, perchè noi percepiamo uno stipendio così inferiore da quello del medico? Misteri Italiani, è vergognoso che in un paese che si riempie la bocca di essere civile e all'avanguardia, tratta così, quello che è l'esercito più numeroso, preparato  e strategicamente importante (come il covid-19 ha dimostrato) del paese, l'infermiere.

Quando però ci troviamo davanti ad un Giudice, quest'ultimo ci ricorda a gran voce la Legge italiana, che noi infermieri siamo professionisti intellettuali al pari del medico, ma sia chiaro, solo quando c’è da pagare un contenzioso.

Corte di cassazione III sezione civile, sentenza 12 aprile 2016, n°7106 Il medico sbaglia dosaggio del farmaco e il paziente muore. Responsabile anche l’infermiera che ha somministrato senza accorgersi dell’errore nella prescrizione.

Noi infermieri, e nessuno se ne preoccupa, non ci occupiamo della semplice terapia, spesso ci costringono a fare il lavoro degli amministrativi, aiutiamo o sostituiamo gli oss dove mancano, ci occupiamo dei ricoveri, monitoriamo i pazienti durante il turno, per non parlare poi della classica assistenza, prelievi, tamponi, medicazioni, posizionamento presidi, etc. In questa miriade di cose da fare "tutte con la massima attenzione" basta una semplice svista per non rilevare un errore in terapia, dimenticarci per un attimo di qualche informazione vitale (dato che spesso di pazienti ne abbiamo il doppio di quelli consigliati dalle evidenze internazionali, rapporto infermiere/paziente 1 a 6, 1 a 4, 1 a 2 e non 1 a 12 o 1 a 48), scambiare una scatola con principi diversi ( dovete sapere che spesso le case farmaceutiche fanno le scatole con colori e scritte simili, giusto per agevolare il nostro lavoro fatto di corse affannose). A tutto questo basta aggiungere la stanchezza dovuta ai doppi turni, ai salti di ferie e riposo.

Il nostro lavoro, quello che non capiscono le dirigenze, i grandi sapientoni, andrebbe fatto in serenità, senza mai correre. Lavoriamo con vite umane e un errore piccolo può scatenare una serie di errori e di eventi pericolosi per la vita di una persona, e noi non dobbiamo essere messi in condizioni di sbagliare. 

Per questo, lo scrivente, consiglia di farvi una buona assicurazione che copra almeno la colpa grave, verso terzi e tutela legale sia civile che penale. Richiedete sempre le ricevute, e soprattutto di leggere i dettagli. 

In caso di un contenzioso le Aziende chiedono subito il numero della polizza colpa grave e verso terzi.

Molti colleghi, troppi, pensavano di essere coperti solo perchè iscritti ad un qualsiasi sindacato, verificate le ricevute per non avere brutte sorprese.

Da Luglio del 2014 è obbligatoria l’assicurazione per gli operatori sanitari. Nel 2017 la legge Gelli (24/2017 Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie ), ha reso obbligatoria l'assicurazione anche per i dipendenti delle strutture pubbliche, per colpa grave (che copre mancanza di prudenza, diligenza e perizia).

Da non sottovalutare anche il rimborso per le eventuali spese sostenute per il ripristino della propria reputazione. Non dimentichiamoci che la stampa è sempre pronta a massacrare i sanitari in particolari gli infermieri anche quando i fatti non sono stati ancora del tutto appurati dalla magistratura.

Cosa succede se un collega senza assicurazione è chiamato dalla propria azienda o da un legale ? Sicuramente si sarà costretti a pagare di tasca propria ma anche costretti ad andare in commissione disciplinare sia per conto dell’ordine che dell'azienda, in quanto non si è provveduti all’obbligo di legge. 

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