L'infermiere: professionista intellettuale, tra responsabilità e ingiustizie
L'infermiere non è più solo un esecutore. Escludendo lo stipendio imbarazzante e lo status ancora da impiegati e non da Quadri, la sua figura è profondamente evoluta, assumendo il ruolo di professionista intellettuale, capace di integrare e correggere la terapia medica, monitorare i pazienti, effettuare prelievi, tamponi, medicazioni e tanto altro.
Un lavoro complesso e rischioso, l'infermiere vive in una realtà frenetica, dove spesso si ritrova a gestire un numero di pazienti superiore alle raccomandazioni internazionali, con il rischio di errori che possono avere conseguenze gravi. 350.000 denunce l'anno a medici, infermieri e ostetriche.
Responsabilità e retribuzione non allineate. La legge italiana riconosce l'infermiere come professionista intellettuale. Eppure, paradossalmente, la retribuzione percepita non rispecchia la complessità e la responsabilità del lavoro svolto.
Un sistema che penalizza e opprime, infatti frequentemente, l'infermiere si trova a lavorare tra "un incudine e un martello", subendo pressioni sia dai medici che dalle direzioni, oltre che dai parenti.
Un'assicurazione necessaria. L'errore, anche se piccolo, può avere conseguenze drammatiche. L'obbligatorietà di un'assicurazione per colpa grave, verso terzi e tutela legale è un passo fondamentale. 35.000 richieste di risarcimento l'anno con spese legali altissime, a fronte di uno stipendio sproporzionato.
Un futuro da costruire, bisogna:
- Ricostruire un sistema retributivo equo.
- Migliorare le condizioni di lavoro.
- Riconoscere il ruolo strategico dell'infermiere nella sanità.
Ricorda collega che la lotta per il riconoscimento della professione infermieristica è una battaglia importante che richiede l'impegno di tutti. Continuiamo a sensibilizzare i colleghi, l'opinione pubblica e a fare pressione sulla politica per ottenere il cambiamento che meritiamo. Il Nursing Up Emilia Romagna ha bisogno di te.
Insieme, possiamo fare la differenza!