Lettera aperta agli Infermieri italiani e al Presidente De Palma.

Lettera aperta agli Infermieri italiani e al Presidente De Palma.

Lettera aperta agli Infermieri italiani

Per tramite “la pagina di Nursing Up”

Al Dott. A. De Palma

Presidente Nursing Up

Roma

Agli Infermieri

Gentilissimi colleghi, Gentilissimo Presidente,

Sono un Infermiere, scrivo dalla provincia di Palermo. Ho lavorato per quasi quaranta anni in una azienda sanitaria siciliana. Oggi sono in pensione. Ho vissuto quaranta anni in corsia, ne ho viste di cotte e di crude. Ho vissuto l’evoluzione timida di un sistema infermieristico che ha viaggiato, e forse viaggia ancora, su due binari. Ho vissuto la sudditanza degli infermieri alla categoria dei medici e ho sperato che le norme che promuovevano il cambiamento nei primi anni novanta potessero essere applicate sin da subito. Dalla nascita della riforma son dovuti passare almeno 10 anni affinché si cominciasse a parlare di Infermieri.. - Sarà stato il 2004, quando mi trovai dinanzi due giovani colleghi che mi parlano di sindacato di categoria... Nursing Up per la precisione.

Parliamo un po’, del più e del meno. Rappresento loro che sono iscritto ad altra sigla, ma allo stesso tempo sento dentro qualcosa cambiare in me. 

Avverto che si prospettava davanti a me un qualcosa che avevo dentro e non riuscivo a esprimere fino a quel momento. Era ciò che sentivo in me da tempo ma che non avevo ancora avuto il coraggio di dire a me stesso. Quei due giovani colleghi parlavano la mia stessa silente lingua. Non ci ho messo troppo a dir loro che avrei aderito a quel sindacato. Il sindacato degli Infermieri Nursing Up.

Non sono mai stato un referente sindacale; troppi impegni familiari, il lavoro, ma avrei voluto. Tuttavia, ho contribuito, nel mio piccolo, a far crescere il sindacato nella mia realtà. Ho incoraggiato altri colleghi a fare squadra. 

Tutto ciò non passava inosservato. Altre sigle, infastidite, cercavano di disturbare il nuovo che cercava di avanzare. Lo facevano con ogni mezzo a loro disposizione. Scomodando, in alcune realtà, anche dirigenti aziendali e politici. Già, la politica e la dirigenza, quando si mettono a braccetto sono capaci delle conquiste più ardue. Ci hanno provato con ogni mezzo a disinnescare qualcosa a loro non congeniale. Gli Infermieri, secondo tanti, dovevano restare nelle corsie, mentre solo pochi, amministrativi e tirapiedi di turno, potevano avere il privilegio di decidere a qualsiasi livello le sorti degli Infermieri.

Ciò poteva sembrare motivo di facile resa. Nulla di più sbagliato. Sembrava di vivere la favola di “Davide contro Golia”. Ciò ci rendeva fieri di quanto stavamo facendo. Sapevamo di essere dalla parte del giusto. 

Gli Infermieri dovevano fare squadra, crescere, portare il loro sindacato alla maggiore rappresentatività. E così è stato. Siamo riusciti, anche in Sicilia (territorio storicamente “difficile” in molte realtà….) a contribuire, nel nostro piccolo, a coronare un sogno. Sono stati anni di intenso lavoro per chi ha attivamente portato avanti il Nursing Up. Lo vedevamo da dietro le quinte. Ho capito una cosa, guardando il lavoro dei colleghi: non volevano affatto fare la solita attività sindacale che tutti conoscevano. Ecco perché ho sentito sin da subito un input positivo ed ho aderito. Questa gente parlava una nuova lingua. 

Partivano dal presupposto che per migliorare le condizioni generali della categoria, bisognava cominciare dalle basi. Serviva necessariamente far comprendere ai colleghi chi fosse l’Infermiere. Bisognava partire dalle basi che molti sminuivano: profilo professionale, codice deontologico, ordinamento didattico e via discorrendo. Se dimentichi chi sei, altri sfrutteranno il tuo lavoro, dicevano. Ecco, si!! Era quella la chiave di volta per la categoria. 

Stava proprio lì il nocciolo della questione. Molti dimenticavano chi fossero, professionalmente parlando e cosa rischiavano. I delegati Nursing Up hanno cominciato da queste cose. Era importante rivedere le nozioni sopite, perché la Legge non ammette ignoranza. 

Dicevano: “ se ti trovi dinanzi a un giudice, non serviranno i se e i mah !! se non lavori consapevole di ciò che sei, di cosa fai, il rischio di trovarti nei pasticci è elevatissimo”. In molti cominciava a delinearsi il senso di appartenenza, la voglia di approfondire, capire tante cose. 

Cominciava a farsi strada la formazione ecm, oggi obbligatoria. Nursing Up, antesignano in tal senso, offriva la formazione attraverso corsi accreditati. Molti sbuffavano, preoccupati di perdere pezzi. In qualche caso andavano dicendo in giro che”facevamo concorrenza sleale”. Stessa cosa quando Nursing Up, per primo, portò la novità delle tutele assicurative “colpa grave”. 

Uomini di altre sigle, sostenevano ignorantemente che l’assicurazione agli Infermieri non serviva. Posso testimoniare che nella mia realtà, diversi colleghi hanno dovuto fruire delle tutele assicurative che Nursing Up offriva loro gratuitamente, salvando diverse famiglie da esborsi notevoli. Nel tempo ho partecipato a manifestazioni, scioperi. Ho conosciuto colleghi, sul pullman per Roma, andare a scioperare in piazza, sotto il diluvio, nonostante fossero a pochi mesi dalla pensione. Gran bel segnale, ho pensato, per i giovani. Un esempio di un certo spessore. Oggi, invece, ancora vedo giovani Infermieri fermi. Mi sembra di tornare indietro, di rivedere lo spauracchio degli anni ‘90.

Oggi vorrei essere ancora in servizio e dare una mano. Lo farei attivamente. Vorrei poter parlare ai giovani colleghi per incoraggiarli. A non perdere altro tempo. La categoria ha portato, con tanti sacrifici, un leader accreditato ai tavoli nazionali e bisogna rafforzare il peso del Nursing Up. Serve il contributo di tutti, dei giovani in particolare. Per vostro tramite vorrei lanciare un messaggio per tutti i colleghi, specialmente per i più giovani:

Non fate le cazzate che abbiamo fatto noi negli anni novanta. Oggi avete una grande opportunità: Nursing Up. Sostenete il Vostro/Nostro sindacato di categoria. Non lasciate nelle mani di chi non sa nulla della nostra professione la possibilità d'interferire e decidere il contratto degli Infermieri. Non è più tempo di permettere a nessuno di avallare contratti uguali per tutti. Non permettete lo sfruttamento della categoria, come per tanti anni abbiamo fatto noi della vecchia generazione. Siate orgogliosi di avere colleghi che Vi rappresentano ai tavoli nazionali, in Aran, di fronte alle Istituzioni. Unitevi, siate orgogliosi di essere Infermieri. Con l’orgoglio di aver dato un piccolo contributo 20 anni fa, Vi abbraccio. 

 F.C. da Palermo.