Investire sugli infermieri oggi significa risparmiare domani
L'antibiotico resistenza è una minaccia globale che sta causando un numero crescente di morti, in particolare in Italia, dove siamo il secondo paese in Europa per questo fenomeno.
Su 33000 morti in Europa, 11000 sono italiani.
Secondo le stime, entro il 2050 i decessi per antibiotico resistenza supereranno quelli per tumore, diabete e incidenti stradali. I costi economici legati a questo problema sono stimati in oltre 100 trilioni di dollari.
Per combattere l'antibiotico resistenza, sono stati messi in campo molte strategie e strumenti, ma nessuna efficace come quella di aumentare il numero di infermieri per paziente.
Uno studio realizzato in Gran Bretagna, ha rilevato che quando la gestione infermieristica passa da 10 a 6 pazienti la mortalità si riduce del 20%.
I ricercatori hanno inoltre specificato che sostituire l'infermiere con altre figure non riduce la mortalità.
Secondo uno studio in California, il rapporto ottimale infermiere/paziente sarebbe 1 a 6.
Lo stato della California ha per legge stabilito che questo rapporto sia di 1 a 5, e ciò ha portato a un risparmio di soldi, infezioni e morti.
In Italia, invece, il rapporto infermiere/paziente è molto elevato, arrivando a 1 a 30 in alcune realtà.
Non è un caso se in Italia si verificano circa 450-700 mila infezioni in pazienti ricoverati in ospedale (in particolare infezioni urinarie, ferita chirurgica, polmoniti e sepsi).
In Australia è stato già stabilito il numero 'ideale' per garantire la migliore assistenza al paziente: un infermiere ogni 4 assistiti.
Studio Lancet 2014: Ogni volta che aumenti 1 paziente ad un infermiere aumenta l’indice di burnout del 23%, aumenta del 7% la mortalità del paziente, aumenta del 7% che l’infermiere non si renda conto delle complicanze a cui il paziente sta andando incontro.
Maggiore sarà il numero dei pazienti in carico all’infermiere, maggiore saranno le cure che verranno a mancare: cambio postura (per evitare lesioni da pressione), igiene orale, educazione sanitaria a paziente/famiglia, sorveglianza adeguata (quantità urine, tipo di respiro, etc etc), dialogo con il paziente, osservazione, preparazione alla dimissione, etc.
Meno infermieri significa meno attenzione e meno prevenzione e di conseguenza più rischi di infezioni e di morte per i pazienti.
Migliorare l'assistenza infermieristica può aiutare a ridurre le morti e le infezioni, con conseguente riduzione dell'uso degli antibiotici, della spesa sanitaria e dell'inquinamento ambientale. Infatti più infermieri significa più prevenzione e meno infezioni e di conseguenza meno antibiotici, meno impatto ambientale.
L'obiettivo attuale è quello di rallentare lo sviluppo dell'antibiotico-resistenza, rendendolo compatibile con il tasso di scoperta di nuovi farmaci. Per questo è necessario combattere anche l'uso improprio degli antibiotici in campo ospedaliero e negli allevamenti e nell'agricoltura.
Investire sugli infermieri oggi significa quindi risparmiare domani, in termini di vite umane e di costi economici.
Gli infermieri sono professionisti altamente qualificati che svolgono un ruolo fondamentale nella cura dei pazienti. Garantiscono la sicurezza e il comfort dei pazienti, e contribuiscono a migliorare i loro risultati di salute.
Investire
sugli infermieri significa investire sul futuro della salute
pubblica.