Infermieri costretti a rinunciare al preavviso per disorganizzazione Aziendale

Infermieri costretti a rinunciare al preavviso per disorganizzazione Aziendale

Al Direttore Generale
Policlinico Umberto 1
Viale del Policlinico n. 155 Roma
direzione.sanitaria@policlinicoum berto1.it
protocollo@pec.policlinicoumberto1.it


Oggetto: confermati accorpamento reparti e riduzione posti letto per carenza di personale, ma siamo basiti dal metodo

La presente a seguito delle scelte di accorpamento dei reparti, per evitare criticità assistenziali?

• Si accorperebbe il reparto di pediatria e divezzi, al fine di recuperare personale infermieristico a supporto della terapia intensiva e neonatale e dell’area materno infantile; 

• L’accorpamento delle degenze di ginecologia e ostetricia, comporterà che il personale infermieristico ed ostetrico, che ci si aspetta si alterni con il personale, nei reparti accorpati, al fine di garantire la continuità assistenziale, …sarà a disposizione, prioritariamente, nella suddetta area, ma anche nelle aree mediche, in base alle necessità emergenti; 

• Invece, la degenza medica (presumibilmente la geriatria), per mesi UNO potrà essere esternalizzata, unendosi ai numerosi servizi già esternalizzati; quindi i pazienti si troveranno infermieri assegnati, in via provvisoria, come se ci si potesse improvvisare.

La considerazione della suddetta struttura fa pensare. Io stessa ho lavorato in una geriatria, ...e le caratteristiche dei pazienti, spesso ripudiati da altri settori, possono avere numerose caratteristiche patologiche. Ho visto pazienti con piaghe da decubito, come minimo, che andrebbero trattati di professionisti esperti e consapevoli. Ho visto pazienti con problemi cardiaci, come con esiti da diabete, emorragici a causa di farmaci specifici. …ma evidentemente sono meno importanti, per la direzione in indirizzo. 

• L’accorpamento otorino in urologia, libererebbe prioritariamente il personale dell’area chirurgica nonché delle aree di degenza in base alle necessità emergenti;

Tra l’altro leggiamo, che a luglio inoltrato, si farà richiesta urgente di 32 unità infermieristiche, dalla graduatoria del Policlinico S. Andrea, vale a dire in piena crisi. Come se non si conoscessero le tempistiche affinché ciò diventi un fattore concreto e soprattutto costruttivo. 8 infermieri avrebbero già accettato, ma dovranno potersi organizzare, com’è noto. O dovranno, anch’essi rinunciare, a spese loro, al periodo di preavviso, come successo nel passato, senza che nessuno si preoccupasse del risarcimento dei colleghi. 

• Anche per gli OSS, l’amministrazione in indirizzo, starebbe procedendo, con un tempismo imbarazzante, alla richiesta di unità da distribuire nel Policlinico. 

• Il reparto trapianti, non citato nella lettera che ho ricevuto per vie informali, dal momento che l’amministrazione non convoca la scrivente O.S., benché rappresentativo, si sarebbe volatilizzato. Il reparto trapianti sarebbe stato accorpato con la chirurgia toracica, mentre il personale, che dovrebbe essere più che formato ad assistere, qualitativamente parlando, pazienti trapiantati, è stato trasferito in servizi COVID. 

• Nel frattempo, ci sono reparti a conduzione di società esternalizzate, inamovibili, nonostante le assunzioni dirette e da graduatorie poste in essere. Al Policlinico Umberto 1, pare non si possa fare a meno di assunzioni di personale infermieristico e OSS, per mezzo d’intermediari e/o procacciatori di lavoro. La Geriatria pare stia seguendo la stessa sorte della Neurochirurgia and Co. 

La scrivente O.S. trova discutibile siffatte modalità organizzative, dannose per i pazienti e stressanti, estenuanti e snervanti per il personale sanitario tutto. 

A distanza di due anni dall’inizio pandemia ci sembra inverosimile immaginare servizi e/o strutture ospedaliere gestite come all’inizio pandemia. Il programma, in via di strutturazione, per penuria di personale, organizzato in pieno luglio, dove il personale sanitario avrebbe il sacro santo diritto di andare in ferie, è imbarazzante e sconcertante. 

La scrivente O.S. si domanda, che cosa comporterà, veramente, in termini migliorativi tutti questi trasferimenti, accorpamenti ecc. Siamo convinti che tutto ciò non comporterà, NESSUN BENEFICIO, anzi! La distribuzione di questi reparti – con taluni “accorpamenti” inspiegabili, con conseguente riduzione di posti-letto, senza adeguamento del personale infermieristico – ha creato (e crea) confusione, difficoltà nella gestione dei pazienti, allungamento delle Liste d’Attesa nei reparti chirurgici? 

Questa organizzazione sindacale ribadisce e denuncia: È palese che da questa mancata di chiarezza nella pratica quotidiana, potrebbero nascere contenziosi non coperti dalle assicurazioni con grave danno al personale sanitario ed allo stesso Policlinico; o che il Personale Infermieristico, già carente per numero, e sovraccaricato dell’assistenza di più reparti di degenza, potrebbe offrire, suo malgrado, un’assistenza palesemente non ottimale e ridotta per qualità nella gestione delle diverse tipologie di pazienti affidati; o La scrivente O.S. teme che non vengano salvaguardati i LEA, pensando che quanto è in atto è del tutto inadeguato, insufficiente e gravemente lesivo per il diritto alla salute del cittadino utente e dei lavoratori. 

Definiamo questo “modus operandi” il trionfo del vero e proprio CAOS !

Quale ulteriore misura organizzativa, l’amministrazione scrive, che si dichiara disponibile a prevedere l’attivazione di turni utilizzando l’istituto delle prestazioni aggiuntive. 

Tutto ciò premesso, ci lascia perplessi, dal momento che la regione Lazio ha stanziato fondi per abbattere le liste d’attesa, probabilmente rimaste inevase a causa del COVID, tutto ciò non ci sembra un buon presupposto per risolvere le problematiche nella regione Lazio, nell’interesse della cittadinanza. 

L’accorpamento dei reparti deve servire per consentire al personale il riposo psicofisico, nell’interesse dei pazienti. …ma ancora, il personale sanitario deve seguire i pazienti, nella loro nuova collocazione, al fine di garantire la continuità assistenziale, non sottovalutando eventuali caratteristiche quotidiane ed emergenziali.

Cordialmente

Responsabile Regionale Nursing Up Lazio
Laura Rita Santoro

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