Infermiera aggredita al triage.

Infermiera aggredita al triage.

Ospedale S.Paolo di Napoli, infermiera minacciata con una sega da falegname.

Ore 23:00, una signora, poi rivelatasi affetta da problemi psichiatrici, si presenta al triage dell’Ospedale riferendo dolore. Quando l’infermiera gli avrebbe spiegato la prassi, i tempi di attesa, la signora ha estratto una sega da falegname. Prontamente un altra infermiera ha tirato la collega verso di se,  mettendosi entrambe al riparo. 

Immediatamente sono intervenute le guardie giurate, che hanno immobilizzato e disarmato la signora. La polizia, giunta subito dopo, avrebbe riconsegnato la signora alla famiglia, in quanto già nota per assere affetta da disturbi psichiatrici.

Questa non è che un ennesima conferma di quanto sia rischiosa la nostra professione.

Non bastano infortuni (siamo i primi nel mondo), suicidi (la prima professione al mondo), virus e batteri letali, denunce, anche aggressioni e minacce.

Ogni giorno in Italia, vengono aggrediti 10 tra medici e infermieri.

La verità è peggiore, le aggressioni fisiche e verbali non denunciate in Italia, ogni giorno, sono migliaia. 

Spesso, quando hanno un buon fine, si lascia correre.

Tutto per uno stipendio sotto la media OCSE, sproporzionato a rischi, responsabilità, costo della vita.

A differenza dei nostri parlamentari, che hanno uno stipendio di molto superiore ai propri colleghi, che va dalle 2 alle volte 8 volte in più.

Non è un caso, sempre più studenti infermieri abbandonano dopo il primo anno. Sempre più colleghi si licenziano per andare a lavorare da Lidl. Molti addirittura lasciano il paese per condizioni nettamente più dignitose delle nostre.

L'Italia non è un paese per infermieri.

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