Imponente protesta a Ravenna, Nursing Up dice basta

Imponente protesta a Ravenna, Nursing Up dice basta

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Questa mattina, infermieri, ostetriche, OSS e altri professionisti delle professioni sanitarie si sono riuniti davanti alla sede legale dell’Ausl Romagna per protestare contro le condizioni di lavoro che stanno diventando sempre più insostenibili. 

La manifestazione ha avuto anche il duplice intento di ispirare i colleghi della regione e delle altre regioni a lottare per i propri diritti, come fecero i nostri nonni. 

Speriamo che la Romagna possa essere la miccia che accende la fiamma della giustizia per tutti i sanitari.

L'AUSL Romagna sta interpretando l'art 44 del CCNL per provare a imporre ai lavoratori delle condizioni di lavoro inaccettabili.

Questa è una condotta anti-sindacale che ricorda i tempi bui del fascismo, quando i diritti dei lavoratori erano calpestati dal potere.

Una pronta disponibilità sullo smonto di infermieri e OSS in caso di assenze improvvise per malattia dei colleghi. Questo porterebbe gravi rischi per i cittadini e i professionisti, esposti al pericolo di errori dovuti alla stanchezza.

Dopo che alcuni sindacati avevano approvato questa decisione (vi sono di documenti ufficiali, unici a opporsi il Nursing Up), a seguito delle nostre proteste dei lavoratori, la Direzione Generale ha fatto un passo indietro, anche se non lo ammetteranno mai ufficialmente, e ci riproveranno sicuramente.

A causa di una disorganizzazione gestionale (si lavora sempre a contingenti minimi come nel caso di sciopero!), i lavoratori vengono spremuti come limoni e sacrificati per farli rendere belli agli occhi della politica e dell'utenza, una dirigenza che continua a ripetere che "va tutto bene , che il sistema sanità romagnola regge".

Sono sempre di più gli operatori sanitari che si licenziano. Un clima lavorativo pesante, dopo i sacrifici del Covid19, dopo le violenze, il caro vita, l'assenza di ogni riconoscimento, il taglio alle nostre pensioni di circa 400 euro per i dipendenti, salti di riposi e ferie che non verranno mai retribuite. Rischi e responsabilità enormi, denunce, provvedimenti disciplinari.

Tutto questo vale il tuo impegno, il tuo sudore, il tuo talento?

I tuoi colleghi europei, hanno benefit e privilegi che noi possiamo solo sognare, e questo porta a un sentito senso d'ingiustizia, rabbia, e frustrazione. Con uno stipendio che non ci consente di vivere nemmeno dignitosamente. Questa è una condizione ingiusta, che non meritiamo.

Per troppo tempo, come professionisti, non abbiamo difeso i nostri diritti, ci siamo lasciati dividere e siamo rimasti in silenzio.

Per cambiare questa situazione, serve che ci facciamo sentire e che agiamo con forza e determinazione.

Nursing Up ti ringrazia di esserci stato oggi, sei vitale, sei il motore che ci spinge a lottare, senza di te non possiamo farcela, e invitiamo tutti i colleghi, la cittadinanza, a partecipare anche alle prossime manifestazioni che organizzeremo, la prossima il 9 novembre a Pievesestina in Piazza della Liberazione n 60, Cesena (FC) alle 14:30.

Consigliamo anche di chiedere il diritto all'oblio al proprio lavoro di datore, il diritto a essere dimenticati dalla propria Azienda quando si smonta dal lavoro, nel giorno di riposo e durante le ferie.

Questo diritto dovrebbe essere considerato sacrosanto, come una norma standard, purtroppo in Italia non viene sempre rispettato, soprattutto nel caso degli infermieri, ostetriche e OSS.

I dirigenti delle aziende, che percepiscono invidiabili stipendi, il cui numero è notevolmente aumentato negli anni, non sono mai stati capaci di risolvere il problema della carenza di personale (contribuiscono a rendere l’ambiente tossico, non è un caso che colleghi e studenti scappino).

Le ferie richiamabili non sono una pratica legale.

Le ferie, lo smonto e il riposo servono per il recupero psicofisico e non devono essere considerate un lusso.

Lavorare con persone ammalate, che soffrono, oltre alle responsabilità, rischi e carico fisico di lavoro, porta conseguenze psico-fisiche che segna la vita del professionista, ma questo è molto sotto-valutato in Italia.

Il professionista poi, nel suo giorno di riposo ha il diritto di decidere se allontanarsi dalla città, dato che nessuno gli paga la pronta disponibilità, e ha il diritto di staccare la spina senza il pensiero che il coordinatore potrebbe chiamarlo per un rientro improvviso.

Non lasciatevi ingannare.

Ti chiediamo di compilare un sondaggio anonimo sull’ambiente tossico, la fuga dei professionisti sanitari, la retribuzione. Tempo di compilazione 15 secondi.

Clicca qui per il sondaggio.

Le tue risposte saranno estremamente utili per il nostro sindacato.

Porteremo le risposte, i problemi dei colleghi agli organi decisionali e ai confronti con le forze politiche.

Grazie

LapaginadiNursingUp

Vincenzo Parisi

Vieni su infermieri fuori dal comparto (gruppo Facebook) o lascia un messaggio a lapaginadinursingup@yahoo.com per essere aggiornato.

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