GLI INFERMIERI CHIEDONO STIPENDI NELLA MEDIA OCSE. FIRMA ANCHE TU.

GLI INFERMIERI CHIEDONO STIPENDI NELLA MEDIA OCSE. FIRMA ANCHE TU.

Comunicato stampa di Infermieri fuori dal comparto, che provvediamo a pubblicare e aggiungiamo che noi appoggiamo la protesta e la raccolta firme e chiediamo ai quasi  200.000 lettori di condividerla e firmarla. I colleghi del gruppo facebook ci chiedono anche di avvisarvi che il sito Change potrebbe chiedere soldi, di non contribuire con nessun pagamento in denaro, limitarsi a firmare la petizione con un click e confermare la mail... in quanto quei soldi non vanno agli infermieri ma a chi gestisce quella piattaforma

LINK Petizione: https://www.change.org/p/equiparare-lo-stipendio-degli-infermieri-alla-media-europea-fuori-dal-compa...


- AL SIGNOR PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA

- AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI MARIO DRAGHI

- AL MINISTRO DELLA SALUTE ON. ROBERTO SPERANZA


OGGETTO: INFERMIERI ONORATI VIRTUALMENTE MA SENZA ALCUN RICONOSCIMENTO TANGIBILE NELLA REALTA’ DI TUTTI I GIORNI.

L'infermiere in Italia, come nel mondo, è sempre stato impegnato in prima linea che vi siano urgenze, covid-19, emergenze o situazioni di normalità, noi siamo sempre pronti, 365 giorni l’anno.

Abbiamo sempre lavorato in silenzio con carichi di lavoro enormi, responsabilità e rischi più grandi di quanto ci possiamo permettere, in caso di errore umano, data la piccola retribuzione economica, inferiore alla media OCSE e non proporzionata al costo della vita e pressione fiscale.

Molti di noi si ammalano, molti sono morti, e non parliamo solo di covid-19.

Abbiamo sempre rischiato di portare un batterio killer o un virus pericoloso a casa, dai nostri cari. Troppo spesso siamo chiamati a fare da capro espiatorio, valvola di sfogo, veniamo presi di mira dai media, anche quando la nostra figura non è presente sul luogo del misfatto.

Ad una mia collega questa settimana non hanno voluto affittare l’appartamento perché infermiera, e perché precaria.

L’infermiere italiano è considerato tra i professionisti più apprezzati e stimati a livello europeo, dovrebbe essere in orgoglio nazionale, invece siamo i retribuiti dopo i colleghi greci, in proporzione al costo della vita, tasse, responsabilità rischi, con uno stipendio così basso che difficilmente si riesce ad arrivare al 20 del mese in una famiglia monoreddito.

Spesso, i grandi Dirigenti, quando ci devono caricare di lavoro parlano di studi internazionali per convincerci a fare di più, anche se già facciamo oltre.

Adesso ve lo do io uno studio :

Recenti studi (Studio RN4CAST, GranBretagna, Pennsylvania, etc) dimostrano che una carenza di personale infermieristico porta ad aumenti significativi di infezioni e morti ospedaliere con una spesa sanitaria non indifferente.

Studio Lancet 2014: Ogni volta che aumenti 1 paziente ad un infermiere aumenta l’indice di burnout del 23%, aumenta del 7% la mortalità del paziente, aumenta del 7% che l’infermiere non si renda conto delle complicanze a cui il paziente sta andando incontro. Lo studio ha inoltre stimato che se il 'burnout' degli infermieri fosse ridotto del 10% si potrebbero prevenire circa 4.160 contagi ospedalieri ogni anno, risparmiando 41 milioni di dollari in costi del servizio sanitario in una sola regione.

Le ricerche parlano di rapporto ottimale infermiere/paziente 1 a 6 (in Italia siamo abituati a numeri ben più importanti 1 a 12, 1 a 22 in alcune realtà drammatiche anche di più…).

Addirittura in California per legge il rapporto infermiere/paziente deve essere massimo di 1 a 5, fino ad arrivare ad 1 a 1 in terapia intensiva.

Il burnout non è però dato solo dal demansionamento o carichi di lavoro ma anche percependo uno stipendio che non gratifica e che non giustifica l'enorme mole di lavoro, rischi e responsabilità che siamo chiamati ogni giorno a fare.

Durante le precedenti campagne politiche sono stati molti i partiti, i politici, i movimenti, ad onorarci con belle parole, addirittura un francobollo e una moneta, abbiamo ricevuto applausi dai balconi e perfino abbracci...

Ma la vera considerazione di un paese verso una professione, la si riscontra nella retribuzione...

Troppe volte politici, ordini, sindacati, hanno lasciato intendere che ci avrebbero aiutato ma poi il nulla.

Su questo punto, noi sanitari in futuro saremo uniti e preparati, aiuteremo solo chi ci aiuterà sul campo ad ottenere i giusti riconoscimenti, al pari dei colleghi europei.

ATTENZIONE NOI NON CHIEDIAMO POLTRONE, STIPENDI D'ORO O DI APPARTENERE AD UNA CASTA, VOGLIAMO SOLAMENTE DIGNITA’.

DIGNITÀ per la nostra professione, per i nostri figli, NON SI VIVE DI SOLO ONORE O ILLUSIONE, i nostri figli, come quelli dei politici, medici, notai, etc, hanno bisogno anche loro di andare in piscina, di comprare libri per l’università, del dentista, e mi dite una famiglia monoreddito o una collega single con figlio/i come fa a permettersi il minimo per il proprio figlio? Dopo tutto quello che NOI ed i NOSTRI CARI rischiamo?

Basta una piccola distrazione dovuta alla stanchezza, magari per aver saltato riposi e ferie e ti ritrovi a fare i conti con la tua coscienza, con la legge, con gli avvocati e magari vieni anche licenziato o vai in galera.

Non è un caso se sempre più studenti abbandonando gli studi di infermieristica o sempre più colleghi si licenziano per un qualsiasi posto fisso a Lidl o Amazon.

Tra poco ci sarà il rinnovo del contratto, vogliamo un contratto unico nazionale con una contrattazione separata e fondi dedicati, ed uno stipendio che sia proporzionale a rischi, responsabilità, carichi di lavoro, costo della vita e pressione fiscale. Uno stipendio nella media Europea, pensiamo di meritarci almeno questo.

Rimaniamo fiduciosi che l’attuale Governo faccia qualcosa per questa categoria da troppi anni martoriata, umiliata ed offesa.

Un infermiere felice, messo in condizioni mentali e fisiche di fare bene il suo lavoro, come dimostrano le ricerche, potrebbe non solo far risparmiare milioni di euro ma diminuire di molto infezioni e morti ospedaliere.

Egregio Presidente, Egregi Ministri, gli infermieri, in particolare quelli del gruppo Infermieri fuori dal comparto, i più attivi del web e in costante crescita, hanno deciso, attraverso questa lettera, di fare un quadro di cosa sta sopportando la nostra categoria.

Gli infermieri stanno vivendo da troppi anni una situazione di criticità che è andata peggiorando con la pandemia e che non abbiamo più intenzione di sopportare, il vaso è pieno.

Siamo una categoria stremata, denunce che arrivano ogni giorno, richieste di risarcimento danni, tutto per uno stipendio molto al di sotto della media europea.

Ci dicono che siamo una professione intellettuale, ma la retribuzione dice il contrario:

Media OCSE: 2532 mese euro netti, in Lussemburgo è di 83.274 anno lordi.

Sarà arrivato il momento di fermarsi? Di proteste non stop?

La politica, la dirigenza hanno chiaro quello che ogni giorno siamo chiamati a fare? Sono a conoscenza di cosa succederebbe se la categoria si ferma per solo 5 minuti al giorno?

A breve ci sarà il rinnovo del contratto e non accetteremo nessun contentino, abbiamo letto la bozza proposta, la respingiamo senza se e senza ma.

Chiediamo di non appartenere più ad un comparto sanità che sa molto poco di sanità.

Perchè medici e dirigenti infermieristici meritano di stare fuori e noi dentro?

Non chiediamo una poltrona, ne uno stipendio d’oro e nemmeno di appartenere a qualche casta... chiediamo solamente quello che pensiamo di meritare:

- un contratto fuori dal comparto, sia nella contrattazione che per fondi dedicati solo a noi.

- Uno stipendio nella media Europea, niente di più. Il passaggio alla categoria E per tutti gli infermieri e per i professionisti sanitari afferenti ai profili sanitari ex legge 42/1999

- I colleghi del privato vivono in situazioni ancora più umiliante di quelle del pubblico, meritiamo un contratto unico nazionale.

- La libera professione, totale, a tempo indeterminato.

- Che siano riviste tutte le indennità, (ad es. l’indennità notturna viene pagata € 2,74 lorde l’ora), più quella di esclusività,

- L’introduzione dell’Istituto delle Consulenze

- Le progressioni di carriera per le funzioni esperte

- La categoria ES per gli specialisti

- La categoria F per i coordinatori

- Basta nullaosta, mobilità libere

– Il riconoscimento, come per i medici, di una indennità di specificità sanitaria pari ad € 400 mensili.

Equiparare gli infermieri del privato con quelli del pubblico, con un contratto unico.

Perché in Italia non dovrebbe esistere un contratto unico nazionale di base per pubblico e privato e poi magari permettere, alle Aziende che lo desiderano stipulare dei contratti migliorativi, invece di questa moltitudine di contratti poco attraenti?

Il riconoscimento contrattuale dei professionisti che si occupano di formazione, sia nel comparto, sia come dirigenti, con riconoscimento contrattuale e stabilizzazione di coloro che si trovano da anni assegnati presso le Università con ruoli di didattica, tutoraggio e direzione.

Serve una sanità pubblica forte con al centro la figura dell’infermiere. Senza di esso tutto si ferma.
L'Italia insieme a Grecia, Spagna, Portogallo sono le uniche nazioni a tagliare la sanità sistematicamente durante la crisi economica.

Dati OCSE: Spesa procapite a parità di potere di acquisto, in Italia nel 2019 è pari a 2473 euro (media Ocse 2572) a fronte di Francia 3644 e Germania 4504.

Il presidente Farmindustria ha rivelato che entro il 2050 ci saranno nei paesi OCSE 2,4 mln di morti. In Italia la previsione parla di 450.000 morti , con ripercussioni economiche devastanti.

In merito a questo molti studi internazionali confermano, che  un infermiere messo in condizioni mentali e fisiche di fare bene il proprio lavoro, potrebbe non solo far risparmiare milioni di euro ma diminuire di molto infezioni e morti ospedaliere (Studio Lancet).

Non solo l’infermiere è vitale per la lotta al Covid-19, ma anche all’antibiotico resistenza, alle piaghe da decubito, prevenzione delle urgenze, riduce la mortalità, etc.

L’infermiere, in un paese civile e all’avanguardia, dovrebbe trovarsi al centro di qualsiasi finanziaria, e non solo negli ambienti ospedalieri ma anche nelle scuole, nei luoghi pubblici.

In uno studio i ricercatori della Pennsylvania ha stimato che se i tassi di 'burnout' degli infermieri fossero ridotti del 10% si potrebbero prevenire circa 4.160 contagi ospedalieri ogni anno, risparmiando 41 milioni di dollari in costi del servizio sanitario.

Secondo un altro studio realizzato in Gran Bretagna, quando la gestione infermieristica passa da 10 a 6 pazienti la mortalità si riduce al 20%.

Non è nemmeno un caso se nella media OCSE l’ Italia risulta tra gli ultimi paesi.

(Francia (34.204€) , Spagna (35.489€), Germania 41mila euro, Irlanda 50mila euro, Belgio 53.297€,Lussemburgo 83.274€ l’anno.

In Italia? Lo scrivente percepisce 1650 euro con moglie e due figli a carico, in affitto.

Un dato preoccupante che sempre più studenti abbandonano il corso di laurea e sempre più colleghi si licenziano appena possibile.

Dati statistici dicono che il 36% degli infermieri italiani lascerebbero subito il paese, e lo farei anche io se fosse possibile.  

Ci stiamo organizzando e siamo in migliaia.

Scenderemo in piazza al grido di infermieri fuori dal comparto. Se qualche sindacato di categoria vorrà unirsi a noi ben venga, ma non molleremo, non indietreggeremo.

Siamo stanchi ed è giunto il momento di dare a questa categoria quello che merita.

Con osservanza

Infermieri fuori dal comparto

Vincenzo Parisi e tutti coloro che firmeranno la petizione. Le firme saranno consegnate ufficialmente alle nostre Istituzioni.

LINK Petizione: https://www.change.org/p/equiparare-lo-stipendio-degli-infermieri-alla-media-europea-fuori-dal-compa...

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CARI COLLEGHI CONDIVIDETE A PIÙ NON POSSO, FIRMATE, FATE FIRMARE.

SE IL SITO VI CHIEDERÀ DI DONARE UN OFFERTA SAPPIATE CHE I SOLDI NON VANNO ALLA NOSTRA CAUSA MA ALLA PIATTAFORMA DEL SITO, QUINDI SE DECIDERETE DI DONARE NON SONO SOLDI CHE ANDRANNO AGLI INFERMIERI MA A CHI GESTISCE IL SITO. Per precisare.

Non vi prometto che riusciremo, ma se raggiungeremo un numero di firme soddisfacenti, almeno 1/3 del numero degli infermieri presenti sul territorio nazionale, vi prometto che a costo di incatenarmi davanti al parlamento si parlerà di noi e per molto tempo, io ci metto la faccia voi metteteci un click, convincente un collega al giorno, firmate e condividete, basta uno solo al giorno a testa.

Cambia la tua vita oggi. Non scommettere sul futuro, agisci subito, senza indugio. (Simone de Beauvoir)

Ora o mai più

Vincenzo Parisi

Infermiere

LINK Petizione: https://www.change.org/p/equiparare-lo-stipendio-degli-infermieri-alla-media-europea-fuori-dal-compa...



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