Fibrillazione atriale. Un eccellenza italiana mostra al mondo come si fà.
30/01/2021,
in diretta mondiale, il
Centro
Cardiologico Monzino di Milano,
una
delle eccellenze Italiane, con l'Equipe
del Professor Tondo,
ha mostrato al mondo scientifico intero, una procedura di ablazione utilizzando un'innovativa tecnologia.
La Fibrillazione Atriale, per i lettori non sanitari, è una forma di aritmia, molto comune, dove si osserva la mancata contrazione coordinata e ritmica dell'atrio rispetto al ventricolo.
Questo potrebbe portare delle problematiche molto serie, tra cui, la maggiore, la formazione di trombi che potrebbero finire al cervello (ictus), polmoni (embolia), reni (infarto renale), vasi intestinali (infarto intestinale), ischemie in qualsiasi organo o arto. Le cause potrebbero essere tante: congenite, post infarto, dovuto a valvulopatie, miocardite, cardiomiopatie, alterazioni degli elettroliti, tiroide, embolie, interventi chirurgici, etc etc.
Ne è colpito un anziano su 12 e può causare la perdita di funzionalità cardiaca del 30%
Secondo Eurostat, i casi di FA nel 2060 saranno il doppio di quelli di oggi, ossia circa 14,5 milioni.
A chi è colpito da FA, dopo un anamnesi accurata, il medico decide il da farsi. Di solito, in un primo momento si prova a ripristinare il ritmo, entro le prime 48 ore, altrimenti dopo aver eseguito una terapia anticoagulante si riprova nuovamente a mettere fine all'aritmia.
I metodi a nostra disposizione sono la cardioversione farmacologica (antiaritmici) o quella elettrica (che dovrebbe risincronizzare l'attività elettrica).
Se la terapia farmacologica non ha effetto si potrebbe provare l'ablazione del nodo-atriventricolare con successivo posizionamento del pace-maker.
Tutte queste opzioni non sono esenti da rischi.
Oggi però, grazie ad una eccellenza Italiana, Il Centro Cardiologico Monzino di Milano, che ha mostrato una procedura di ablazione utilizzando una nuova tecnlogia (criopallone) che migliorerà l'efficacia di un ablazione a freddo, crioablazione.
Il Centro di eccellenza Monzino, già era famoso per una nuova tecnica di minichirugia, usata su quei pazienti dove nemmeno l'ablazione ha avuto riscontro positivo, che ha avuto un riscontro di oltre il 90% dei pazienti trattati.
Questa tecnica di minichirurgia, che si esegue in una sala operatoria sofisticata, moderna, multifunzionale e appositamente attrezzata, consiste in una prima una mappatura dei focolai (quindi dove il segnale elettrico è alterato), un intervento di chirurgia mininvasiva in toracoscopia 3D e a cuore battente dove vengono isolate le aree dove il segnale è difettoso. Viene eseguito poi un nuovo controllo elettrofisiologico per verificare la scomparsa dei focolai e il ripristino del ritmo, possibile un ritrattamento nel casi sia rimasto qualche piccolo focolaio in grado di provocare fibrillazioni.
Oltre
a questa tecnica di minichirurgia, che già era l'avanguardia, il
Monzino sorprende nuovamente il mondo con
una
procedura
di circa 40 minuti e
con
un tempo di radioscopia pari a soli 8 minuti.
Ritornando alla crioablazione, il nuovo device, di
quarta generazione
è caratterizzato da una punta distale del pallone più corta di
circa il 40% rispetto ai
tradizionali palloni, grazie
alle caratteristiche del nuovo device
è
stato possibile ottenere la conversione spontanea in ritmo sinusale
nel corso della procedura, confermata poi
in
tempo reale. La
prima descrizione pubblicata di una crioablazione con device di
ultima generazione.
Il
pallone oltre
ad applicare crioenergia, isola
le vene polmonari, introdotto in atrio sinistro via catetere,
gonfiato e raffreddato fino a - 60° C.
Rispetto
all’ablazione con catetere a radiofrequenza (RF), la procedura
permette di raggiungere l’obiettivo in modo più semplice, rapido
e meno operatore-dipendente. Essendo più
rapida la procedura,
richiede anche
minori
livelli di sedazione.