Eroi, ma solo quando serve.

Eroi, ma solo quando serve.

Comunicato stampa:


Spett.li Politici

Oggetto: siamo indicati come eroi, talune volte veniamo definiti la spina dorsale della sanità ma

durante le elezioni, ...poi?

La presente poiché sto valutando delle situazioni raccapriccianti. Veniamo definiti eroi, come in oggetto, durante le elezioni saremmo la spina dorsale della sanità, ma poi nei fatti, siamo al latere di qualsiasi conquista sociale o economica.

Ho ricevuto numerose lettere o chiamate da parte dei colleghi che giacciono nella loro fascia economica per molti anni, senza speranza di avanzamento.

Spesso succede che ai professionisti sanitari in fascia “D”, nella Regione Lazio, si pretende, titoli di studio, aggiornamento costante, master di primo e secondo livello, laurea magistrale, ma quando viene stilata la graduatoria, gli stessi sono spesso penalizzati.

Ho studiato le graduatorie, messo in colonna i dati, ho contato quante persone erano presenti in ogni fascia, poi ho contato quanti erano passati di fascia per ogni categoria, e calcolato le percentuali. 

I dati si sono dimostrati imbarazzanti.

Le peculiarità tra le categorie sono fortemente diverse, per non parlare delle responsabilità, ma nei fatti, ci sono categorie che sono passate di fascia per il 98 - 50% degli appartenenti, mentre i colleghi in fascia D, hanno avuto il riconoscimento della fascia superiore per 9 – 10 – 20 % dei casi.

Dopo la prima accusa discriminazione nell’erogazione delle fasce, ho chiesto altri dati, altre graduatorie, ma in molti si sono arrogati alle leggi sulla privacy. 

Le graduatorie non erano più scaricabili. Ciò nonostante, grazie alla collaborazione tra colleghi, ho potuto analizzare e documentare ciò che allego e posso documentare. (Una piccola parte)

Ovviamente tutto ciò non gratifica alcun collega come gli infermieri o le ostetriche. Si tenga presente che i colleghi in fascia D, viene chiesto di stipulare un assicurazione, un aggiornamento costante e continuativo, che li penalizza se non ottemperato. 

Parliamo di professionisti sanitari che possono dover rispondere, del loro operato, davanti ad un giudice. Quanti dipendenti del  comparto, appartenenti ad altre fasce economiche, potrebbero dover rispondere davanti ad un giudice? 

Anelerei che tutto quanto ho scritto fosse riconosciuto e rendesse un riconoscimento economico.

Gli infermieri, ad esempio, pur avendo responsabilità diverse, vengono valutati insieme a portantini, amministrativi o altro, pur dovendo celebrare il loro impegno in maniera fortemente diverso. Senza sottovalutare nessuno, andando al mercato, si può pagare allo stesso modo, frutta pregiata e ortaggi? 

Questo è uno dei tanti motivi ragione per cui, da infermiera, vorrei poter uscire dal comparto.

Purtroppo, non sono ancora in grado di documentare le attività dei professionisti sanitari nel privato, ma ci stiamo lavorando. Nel privato, abbiamo numerosi contratti, dall’AIOP,

Confindustria, Don Gnocchi, liberi professionisti con partita iva, ecc. Benché nel pubblico, gli infermieri sono classificati in categoria “D”, nel privato, ma anche in INPS (se non ricordo male, o non è cambiato nulla), gli infermieri sono in categoria “C”. 

 Le retribuzioni, così come le attività dei colleghi, sono un lato oscuro, non sono una sorpresa, dal momento che anche io stessa, ho vissuto episodi del genere. Nel privato, almeno nella regione Lazio, i colleghi non possono iscriversi al sindacato che apprezzano di più. 

La scelta del sindacato, dovrebbe essere come la scelta della religione, ognuno dovrebbe poter pregare il Dio che ritiene più confacente!

Come dimostrarlo? Quanti sindacati sono presenti nel privato? E’ possibile che nessuno mai, se sceglie d’iscriversi ad un sindacato, non scelga mai nulla di diverso dai sindacati confederali? Tutti bramosi per le solite sigle?

Cordialmente

Roma, 28.01.2021                                                                                                                                                  Responsabile Reg. Nurisng Up                                                                                               Laura Rita Santoro

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