Ennesima beffa, di Mirko Marzullo

Ennesima beffa, di Mirko Marzullo

Riceviamo una lettera aperta del Dott Mirko Marzullo,

Infermiere 118 con esperienza in salute mentale, Master in management, in relazioni sindacali, in aspetti legali e forensi, in management sanitario e direzione di strutture complesse, oltre a una Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche

A nome di tanti colleghi, amici e professionisti sanitari, esprimo un profondo rammarico per l’ennesima promessa non mantenuta sull’esclusività.

Non basta la mortificazione di essere i professionisti con il minor riconosciuto economico in Europa, in base al costo della vita, rischi e responsabilità (questo lo dice l’OCSE).

L’Italia è diventato il paese degli annunci, ultima beffa, l’esclusività che non solo sarà previa autorizzazione (che poche aziende daranno o nessuna) ma avrà perfino una scadenza, il 2025.

EROI quando dovevamo affrontare un virus sconosciuto senza DPI o con dispositivi giocattoli (sequestrati poi dai NAS perché pericolosi, nessuno ci ha mai risarcito), a dipendenti dimenticati e confusi con altre figure come le badanti.

Sapevate che se un medico rinuncia alla libera professione ha diritto a un indennità tra i 10.000 e 20.000 euro anno a seconda della sua anzianità?

A noi infermieri, ostetriche, fisioterapisti, etc nulla? Nonostante anche noi siamo laureati, con master, doppio master, magistrale e dottorato di ricerca, a noi non spetta nulla. Poi non capiscono perché la nostra professione non sia attrattiva, ridicoli.

Evidenze mondiali dicono che più infermieri ci sono in reparto (media ottimale 1 infermiere per 5 pazienti, escludendo l’area critica), meno morti e infezioni ospedaliere ci saranno, con un risparmio annuo di milioni e milioni di euro.

Più infermieri significa meno antibiotici, meno piaghe, meno medicazioni, meno antibiotico-resistenza (siamo i peggiori in Europa, ma guarda un po').

In tutte le regioni vi sono sprechi enormi, a tutti i livelli (ma nessuno controlla?), per poi risparmiare sul personale. Gli unici che ogni tanto vengono premiati sono i medici, chi sa perché sempre e solo loro. Per i professionisti sanitari non ci sono mai risorse, eppure siamo noi vicino alle persone che stanno male h/24, le stesse persone che hanno pagato le tasse. I medici quanti minuti vedono un paziente al giorno?

Senza di noi la sanità si ferma.

Altro fatto ridicolo, che solo in Italia accade, che un laico (panettiere, macellaio, etc) possa fare dei corsi (BLSD, PBLSD, PTC...) a personale laureato e formato sul campo, rilasciando addirittura dei brevetti, mentre un infermiere con laurea magistrale non possa farlo.

I laici dovrebbero farlo solo per i volontari e non a sanitari che ne sanno più di loro in tutto e per tutto.

E’ arrivato il momento che tutti i colleghi prendano coscienza del proprio valore, bisogna iniziare a scendere in strada, voglio organizzare un movimento, andare in tutte le piazze, sensibilizzare, coinvolgere più colleghi disposti alla lotta non stop, come in Francia.

Non siamo e non ci sentiamo inferiori ai colleghi europei, eppure vivono meglio di noi, senza dover fare finanziamenti per arrivare a fine mese.

Tengo a sottolineare che siamo professionisti e non missionari, chi sente questa esigenza, ricordo che vi molti paesi del mondo in cerca di missionari. Ne hanno veramente bisogno, andate e lasciate a noi il compito di fare i professionisti.

Dott. Mirko Marzullo, infermiere, vi aspetto su Infermieri Fuori dal Comparto, gruppo Facebook.

Ringrazio Lapaginadinursingup per la pubblicazione

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