Emendamento esclusività e pensione a 72 anni. Facciamo chiarezza

Emendamento esclusività e pensione a 72 anni. Facciamo chiarezza

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Sono anni che il Nursing Up si batte contro le pessime condizioni degli operatori sanitari, tra cui il vincolo di esclusività. 

Giunge una prima risposta alle nostre tante richieste, ultima in ordine di tempo quella presentata sul tavolo del Ministro Schillaci lo scorso 29 dicembre.

L' emendamento in questione, il 4.0.10, prevede infatti una sorta di “allargamento pro tempore” della libera professione agli infermieri italiani, ostetriche e altri operatori sanitari.

Nota bene, è un provvedimento che resterà valido fino alla data del 31 dicembre 2026, e che darebbe la possibilità agli infermieri e alle altre professioni sanitarie, di godere dello sblocco del vincolo di esclusività al di fuori dell'orario di servizio, e precisamente per un periodo complessivo settimanale non superiore a otto ore.

L’emendamento prevede che la richiesta di trattenimento in servizio fino a 72 anni di età per il personale medico e professioni sanitarie convenzionato con il Servizio sanitario nazionale o in servizio presso strutture private convenzionate con il Servizio sanitario nazionale, ai docenti universitari di medicina e chirurgia, ai dirigenti medici e sanitari di ruolo presso le amministrazioni (articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165).

Onestamente ci aspettavamo molto di più, non volevamo ne vincoli ne limiti temporali, molte sigle festeggiano come fosse un loro traguardo, ma per noi che abbiamo lottato, non è un traguardo e continueremo ad andare avanti. Un passo alla volta.

Le attuali disposizioni legislative prevedono che i Dirigenti Sanitari Medici possano optare per il rapporto di lavoro esclusivo scegliendo di svolgere attività libero professionale all'interno di una azienda sanitaria. Tutto questo non e’ previsto per infermieri e le altre professioni sanitarie del comparto, con tutte le conseguenze che ne derivano per la qualità delle prestazioni offerte ai cittadini.

La nostra sanità è in profonda crisi, sia pubblica che privata.

Il Nursing Up continuerà’ a lottare, con umiltà e passione, e non arretreremo di un millimetro, ne sul vincolo di esclusività ne sulle tantissime questioni ancora in sospeso, stop nulla osta, vogliamo uno stipendio di almeno 500 euro in più’ (media OCSE), vogliamo il riconoscimento della professione usurante, vogliamo un contratto pubblico/privato nazionale di base che non ci siano più infermieri di serie A e B, se poi un Azienda privata vorrà proporre per la propria attività un contratto lavorativo superiore ben venga, ma non inferiore a quello nazionale.

Per realizzare dei veri cambiamenti, servirà tanto coraggio e impegno da parte della politica italiana, tutta.

Alcuni punti sono estratti da un commento del 

Presidente del Nursing Up

Dott. Antonio De Palma

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