Demansionamento e risarcimenti. Contattaci

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L'assistenza infermieristica è un'attività complessa e delicata che richiede competenze specifiche e una dedizione costante. Tuttavia, negli ultimi anni, si è diffuso un fenomeno preoccupante: il demansionamento degli infermieri.

Cosa si intende per demansionamento?

In parole semplici, il demansionamento si verifica quando un infermiere viene assegnato a compiti che non rientrano nel suo profilo professionale per un periodo prolungato e non eccezionale, come:

  • il rifacimento dei letti,

  • la pulizia dei letti dei pazienti dimessi, del comodino e dell’armadietto,

  • il trasporto dei degenti all’interno o all’esterno della struttura ospedaliera,

  • la distribuzione del vitto,

  • lo svuotamento ed il lavaggio di padelle e pappagalli,

  • la cura dell’igiene personale dei pazienti non autosufficienti

Mentre la mobilizzazione di degenti con specifiche esigenze cliniche è riconosciuta, la giurisprudenza consente anche la collaborazione del personale infermieristico con il personale ausiliario, tuttavia, non vanno superati dei limite, l’infermiere non deve assolutamente trascurare il suo lavoro di assistenza e sorveglianza.

Il demansionamento ha diverse conseguenze negative, sia per gli infermieri che per i pazienti:

  • Per gli infermieri:

    • Scarsa soddisfazione lavorativa

    • Demotivazione

    • Fuga dalla professione

    • Rischio di burnout

    • Danno all'immagine professionale

  • Per i pazienti:

    • Riduzione del tempo dedicato all'assistenza diretta

    • Minore qualità dell'assistenza

    • Aumento del rischio di infezioni, LDP, complicanze ed eventi avversi

    • Maggiore utilizzo di antibiotici (con conseguente aumento dell'antibiotico-resistenza)

La FNOPI ha specificato che ogni volta che gli infermieri compiono atti che non comprendono direttamente l’assistenza alla persona, quando potrebbero essere eseguiti da altre figure e quando li distolgono in quota prevalente dall’assistenza diretta, si può parlare di atti demansionanti.

La Corte di Cassazione ha stabilito che "l'assegnazione all'infermiere di mansioni inferiori al suo profilo professionale configura un inadempimento del contratto di lavoro" (Cass. n. 21924/2022 e n. 23183/2022). Il demansionamento di un infermiere non è legale. Se il datore di lavoro o l'azienda assegna nuove mansioni con una lesione della professionalità scatta l'irregolarità.

Il Nursing Up Emilia Romagna ha precisato che Il tempo sottratto all'assistenza del paziente è un rischio per la sicurezza del paziente. Meno minuti di assistenza significa un maggiore rischio di infezioni e antibiotico resistenza, LDP, complicanze, eventi avversi. Ne deriva che più OSS significa meno demansionamento, meno rischi e più sicurezza, un investimento per la salute e la sicurezza. Il demansionamento porta a una scarsa soddisfazione lavorativa, già presente a causa dell’imbarazzante stipendio. Infermieri frustrati e demotivati possono lasciare la professione, come già sta avvenendo da tempo.

Ecco alcune uscite della magistratura:

- Corte di Cassazione n. 21924 e n. 23183 del 2022, le attività non infermieristiche, possono essere svolte solo saltuariamente, in caso eccezionale, esempio dovuto a una malattia improvvisa, ma non una routine che si prolunga nel tempo. La Cassazione ha rigettato la difesa dell’Azienda Ospedaliera che si definiva innocente per la carenza cronica di personale in quanto non disponeva di alcuna autonomia nella determinazione dell’organico del personale, rientrante nella potestà della Giunta regionale. Ai colleghi è stato riconosciuto un buon risarcimento.

- La Corte d’Appello dell’Aquila, ha condannato per demansionamento L’Azienda Sanitaria Locale n.2 Abruzzo (Lanciano-Vasto-Chieti) al risarcimento del danno da computarsi nella misura del 10% della retribuzione mensile via via maturata nel periodo, oltre agli interessi dalla domanda giudiziale.

- Secondo il tribunale di Roma, l’infermiere adibito prevalentemente allo svolgimento di mansioni non rientranti nel proprio inquadramento professionale, e che si ritrovi a farlo per lunghi periodi (in questo caso, oltre dieci anni), ha diritto ad essere risarcito. Il tribunale ha quantificato il danno da risarcire in  euro 60.775 pari al 25% della retribuzione mensile.

Se ti trovi in una situazione di demansionamento, è importante che tu non sia solo. Fai squadra con i tuoi colleghi e insieme segnalate il problema. 

In Emilia Romagna scrivi a lapaginadinursingup@yahoo.com oppure al WhatsApp 3401210916 (Vincenzo)

Responsabile Regionale Nursing Up 

Francesca Batani

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