Criticità ostetriche, intervento del Nursing Up

Criticità ostetriche, intervento del Nursing Up

Spett.le Direttore Generale
Dr. Giorgio Casati

Direttore Sanitario
Dr. Giuseppe Gambale

Direttore Sanitario OSE
Dr. E. Gallo Direttore UOC OSG OSE

Dr. F. Signore Direttore UOC
Assistenza alla Persona
Dr.ssa B. Porcelli

Direzione Assistenza
Area Chirurgica
Dr. F. Carlucci

Coordinatore Ostetrica OSG OSE
Dr.ssa T. Lombardi UOC

Assistenza alla Persona
I.O. Coordinamento Punti Nascita
Dott.ssa Sabrina Strano

Coordinatrice Ostetrica
Dr.ssa Francesca Melchiorre
Asl Roma 2 Via maria Brighenti n. 23 –
Edificio B 00159 Roma

Oggetto: organizzazione del lavoro del personale ostetrico, si segnalano criticità riguardanti il contingente minimo di ostetriche, presenti in sala parto, reparto, accettazione ed ambulatorio ostetrico

Le colleghe, incontrate personalmente, lamentano una situazione lavorativa insostenibile, che le preoccupa fortemente, conseguenzialmente impensierisce anche la scrivente O.S. Le ostetriche in forza presso il reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Sant’Eugenio sarebbero 28, …a causa della carenza del numero di ostetriche, sarebbero stati programmate, almeno 21 notti, in 4 unità ostetriche. …con 9 OSS di supporto, che non possono sostituire le ostetriche, benché di notevole supporto, quando presenti. …mi hanno paventato situazioni in cui, per ragioni di urgenza, l’ostetrica, o peggio l’OSS è costretta a lavorare da sola, …anche fosse per poco tempo, è una situazione che rappresenta un grave pericolo, che deve essere scongiurato.

La precedente programmazione prevedeva, almeno 5 unità ostetriche h 24. L’emergenza pandemica Covid 19, dura da ben due anni. Metterebbe a dura prova, pure il più resistente dei professionisti sanitari.
Nel mese di luglio e agosto è stato chiesto al personale ostetrico/a un ulteriore sforzo, senza considerare che si tratta di personale sfinito, “limoni” già spremuti.

Le ostetriche sono, fortemente preoccupate, non solo al fine di non abbassare gli standard, ma nell’interesse della sicurezza delle puerpere e delle stesse ostetriche e OSS. La scrivente O.S. ci tiene a precisare, così come prevede la legge, che il turno di lavoro, in straordinario, anche se trascritto su un planning dei turni, non costituisce ordine di servizio! È noto che non è possibile pianificare il lavoro ordinario, programmando ore di straordinario.
Si chiede, tra l’altro, dal momento che una necessità aziendale, come mai l’azienda in indirizzo è resistente a redare ordini di servizio, così come dovrebbe essere? La siffatta modalità, un domani, potrebbe far pensare che le colleghe si stanno trattenendo, in servizio, dal momento che vogliose di lavoro straordinario.

Si ricorda, altresì, un evento infausto avvenuto in un'altra ASL, dove un operatore sanitario, in turno di straordinario, tutt’altro che infrequente, è perito a seguito di un gravissimo TIA.

La direzione della struttura si sperticò ad affermare che la collega era vogliosa di straordinario, e non sarebbe stata una necessità della struttura, dovuta alla penuria di personale.
Buffo, se non si parlasse del decesso di un genitore ed un essere umano. Il dipendente dovrebbe attenersi ad un determinato orario di lavoro, qualora il cambio non sia presente, il lavoratore dovrebbe essere autorizzato ad evadere suddette regole, con un ordine di servizio.

Un ordine di servizio, solo in caso di urgenza, può essere impartito verbalmente e tanto più l’oggetto della disposizione è urgente, tanto più si giustifica l’ordine di servizio anche solo verbale, ma deve essere seguito da un documento scritto, nel più breve tempo possibile.

A patto che l’impossibilità di coprire un determinato turno non sia noto da tempo. Solo nel caso di una necessità improvvisa, non programmata, per la compensazione di un turno scoperto, si può confidare in un ordine di servizio, per iscritto, successivo, ma a breve termine.

Si ricorda che l'ordine di servizio è necessario a tutela del dipendente, il quale, in caso di eventuale futuro contenzioso avrà documentazione comprovante di aver agito per effetto di disposizione superiori.

L’ordine “solo” verbale, di cambiare turno di servizio, il giorno successivo, non si giustifica, in alcun modo, poiché vi è tutto il tempo di redigerlo per iscritto.

Il rifiuto, come avviene oggi, a redigere, per iscritto, un ordine di servizio, non dovuto ad una urgenza immediata, non è giustificato da nessuna norma positiva e deve intendersi come una vera e propria irregolarità amministrativa. In giurisprudenza le comunicazioni che possiedono valore sono scritte.

L’ordine di servizio, che è una ingiunzione al dipendente di violare le norme contrattuali, deve essere scritto anche per tutela sia del dipendente stesso che dell’azienda.
Tale tutela non è presente se viene emessa verbalmente. L’ordine di servizio deve essere nominativo, con motivazione, per il quale sarebbe stato emesso, a garanzia della liceità dello stesso.

La copertura dei turni deve essere garantita sulla base dei criteri organizzativi certi e con personale sufficiente per evitare disservizi dovuti ad imprevisti. Se vi è carenza d’organico dovuta a motivi contingenti, la Direzione può organizzare i turni utilizzando l’istituto contrattuale della pronta disponibilità. È assolutamente deprecabile il richiamo in servizio “oggi per oggi”, in quanto si cade nell’istituto di pronta disponibilità, non ultimo esistono sentenze della Corte Costituzionale che sanciscono il diritto del dipendente a potersi organizzare e programmare la propria vita privata.

L’ordine di servizio spetta al Dirigente autorizzato. Inoltre, considerata la situazione che mi è stata prospettata, si ricorda che in caso di sospensione d’interruzione delle ferie, è necessario l’ordine di servizio, …e comunque il datore di lavoro ha l’obbligo di garantire almeno 15 giorni di congedo, nel periodo estivo ai dipendenti che ne facciano richiesta e la fruizione del congedo ordinario entro l’anno solare.

Il lavoratore che deve sospendere o interrompere le ferie, già pianificate, ha diritto al risarcimento delle spese per le ferie già programmate.

Il datore di lavoro, anche in questo caso, non può esimersi di redigere un ordine di servizio. Il numero dei parti starebbe aumentando, come descrivono le ostetriche e i dati, ciò nonostante, a fine luglio, l’azienda in indirizzo dovrebbe ancora rivalutare lo standard delle ostetriche per la sala parto? Probabilmente, in piena urgenza pandemica, era auspicabile rivedere gli standard, in previsione del periodo estivo e delle necessità del recupero psicofisico di personale già fortemente provato.

La scrivente O.S. è fortemente basita dal momento che è stata fatta scadere una graduatoria di ostetriche che avrebbe potuto essere una fonte, importante, al fine di evitare tutto ciò, nell’interesse di tutti. Dalla lettera della Dott.ssa Strano si evince che manchino ben 8 ostetriche, che rispetto un numero già esiguo di ostetriche, ci sembra una penuria di ostetriche imbarazzante, razionalmente non è immaginabile possa essere risolto con il mese di luglio ed agosto.

Il contesto è completamente sulle spalle delle ostetriche, ci si aspetta soluzioni concrete, nel più breve tempo possibile, nonché la redazione di ordini di servizio a tempo ed a luogo, da parte delle direzioni in indirizzo, parimenti all’impegno che viene chiesto alle colleghe.

Nell’attesa di un sollecito riscontro.
Cordialmente

Roma                                             
Responsabile Regionale Nursing Up Lazio
                                                                             Laura Rita Santoro

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