Congedo mestruale

Congedo mestruale

Finalmente anche in Europa una legge ‘apripista’ a tutela delle donne lavoratrici. In Spagna, arriva il congedo mestruale, in Italia già c'è una legge pronta.

Il congedo mestruale consiste nell'assenza giustificata dal lavoro, retribuita al 100% per 3 giorni al mese, fino a 5 per particolare situazioni. L’unico requisito è avere un certificato del medico specialista che certifichi la condizione patologica e invalidante di dismenorrea, con valenza annuale.

Per i lettori non sanitari, la dismenorrea indica dolori mestruali al basso ventre particolarmente acuti, intensi, anche crampiforme e costanti. Spesso non risolvibili con una semplice medicina prescritta dal medico.

Insomma, una legge dalla parte delle donne.

Il prossimo paese a prendere questa legge in considerazione potrebbe essere il Lussemburgo.

Peccato, perché in Italia è depositata una proposta di legge ferma dal 2016, proprio sul congedo mestruale.

Questa nuova legge spagnola non riguarderà solamente il congedo mestruale ma anche l'eliminazione dell'Iva sugli assorbenti, alcune stime dicono che una donna su quattro non può permetterseli.

Il congedo mestruale è presente in molti paesi, il primo è stato il Giappone, già dal 1947, a seguire Vietnam, la Corea del Sud, la Cina, il Taiwan, Zambia.

In India ma anche nel mondo, molte aziende private come Zomato, una grande multinazionale, riconosce alle sue dipendenti dieci giorni di congedo mestruale all’anno.

I dati sulla dismenorrea sono allarmanti, tra il 60% al 90% delle donne hanno dolore durante il ciclo mestruale. Il 30% dei soggetti che soffrono di dismenorrea, avvertono un dolore così intenso da determinare una limitazione grave delle attività quotidiane.

Triste che in Italia ci sia una legge all’avanguardia ferma dal 2016 che potrebbe tutelare donne e transgender con ciclo doloroso.

Noi come Nursing Up faremo la nostra parte a tutela delle lavoratrici su ogni tavolo aziendale e regionale, anche di sensibilizzazione sui social, come sono sicuro che il nostro Presidente De Palma, farà di tutto per sensibilizzare la classe politica italiana a riprendere quella legge ferma nel cassetto dal 2016.

Cambio tema, voglio lanciare un appello personale ai colleghi, a tutti i professionisti della sanità.

A breve si firmerà il famoso CCNL sanità, molti rimarranno delusi.

La nostra delegazione ha fatto e continuerà a fare il massimo.

Spesso sento dire dai colleghi, cosa fate? Cosa avete fatto?

Bene, nelle appena passate RSU i sindacati di categoria non hanno ricevuto, nemmeno questa volta, la forza che meriterebbero...anche se sempre in trend positivo. 

Voglio dire che è difficile fare qualcosa di grande quando non hai i numeri per farlo e quando hai tutti contro. I professionisti sanitari dovrebbero capire chi è dalla loro parte...ma è solo un mio pensiero personale.

C’è chi ha il potere da 40 anni ma non lo usa.

Noi ci proviamo, come siamo sicuri che ci proveranno anche gli altri sindacati di categoria, ma serve anche il vostro aiuto se vogliamo un cambiamento. Iscrivetevi ai sindacati di categoria, entrate in politica, impegnatevi come RSU con i sindacati di categoria, fatevi promotori, attivisti, diventate sindacalisti, sensibilizzate i colleghi e vedrete come cambierà tutto velocemente.

Noi professionisti sanitari, siamo l’esercito più numeroso e preparato del paese.

Il cambiamento siete voi.

Vincenzo Parisi
Infermiere

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