Attenti ai social, approvato nuovo codice comportamento dipendenti pubblici
Il
Consiglio dei Ministri ha approvato il 1 dicembre 2022 le nuove
modifiche al Codice comportamento dipendenti pubblici.
Le modifiche saranno
recepite il
30 giugno 2023 con
apposito Decreto
del Presidente della Repubblica, da
pubblicare in Gazzetta Ufficiale.
Apparentemente tutto bello, mai più discriminazioni, si terranno comportamenti green, dirigenti responsabili, attenti e imparziali.
Tra il dire e il fare però ci sarà di mezzo il dipendente pubblico che non solo dovrà provvedere a tappare ogni sorta di buco a questo carrozzone che perde acqua da tutte le parti, ma dovrà anche stare molto più attento rispetto a prima.
Tra le novità, oltre al rispetto della personalità, della dignità e dell’integrità fisica e psichica, i dipendenti, dovranno garantire un uso più consapevole delle tecnologie informatiche, mettere in campo ogni azione utile alla riduzione del consumo energetico, della risorsa idrica e garantire la riduzione dei rifiuti per il loro riciclo. Sprechi che a nostro avviso andrebbero tagliati prima a monte più che a valle.
L’amministrazione potrà svolgere controlli sull’utilizzo dei social network e delle tecnologie informatiche.
Sarà dovere dei dirigenti prendersi cura della formazione dei collaboratori. Il Ministero specifica che la misurazione della performance dei dipendenti passerà anche sulla base del raggiungimento dei risultati e del loro comportamento organizzativo.
Vietato
“ledere l’immagine e il decoro” della Pa sui social. Normativa
rafforzata, attenti a non nominare in modo critico la vostra azienda,
se non siete dirigenti sindacali.
Divieto di utilizzare account istituzionali per fini diversi da quelli connessi all’attività lavorativa o ad essa riconducibili nel caso in cui l’utilizzo possa compromettere la sicurezza o la reputazione dell’amministrazione.
Non è consentito l’utilizzo di caselle di posta elettronica personali per le comunicazioni istituzionali salvo casi di forza maggiore.
Divieto
di utilizzare strumenti informatici forniti dall’amministrazione
per fini diversi da quelli connessi all’attività lavorativa.
Divieto
per il dipendente di trattare comunicazioni, afferenti al servizio,
attraverso conversazioni pubbliche svolte su qualsiasi piattaforma
digitale, pena sanzioni disciplinari.
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