Assistente materna, comunicato stampa Nursing Up

Assistente materna, comunicato stampa Nursing Up

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Nursing Up Lazio, di Laura Rita Santoro

Il Sindacato degli Infermieri Italiani Regione Lazio
Cell. 347/5871031
www.nursinguplazio.it – mail: regionalelazio.nursingup@gmail.com
Legal mail: regionalelazio.nursingup@pec.it

Gent.le Direttore


Oggetto: assistente materna, la nuova ideona per favorire la maternità e la crescita demografica nazionale.

Il compito dell’assistente materna dovrebbe essere quello di supportare le giovani mamme nel periodo che va dal giorno del parto ai primi mesi del figlio, aiutandole con ogni dubbio legato all’arrivo di una nuova vita in famiglia.

Ogni madre avrà a disposizione diverse ore da trascorrere con la professionista, instaurando un rapporto personale e diretto. L’obiettivo del Governo è quello di garantire una copertura capillare, assicurando almeno tre assistenti ogni 20mila abitanti.

Tecnicamente un assistente per 6666 abitanti. Fumo negli occhi? Tali direttive non considerano l’esistenza delle OSTETRICHE, laureate e specializzate all’uopo, che per tradizione e formazione si occupano delle donne, dalla nascita, alla vecchiaia, senza trascurare la gravidanza. Una visione del genere non ha considerato, lontanamente, l’esistenza di questa importante figura “l’ostetrica”. Nel Lazio abbiamo i consultori che sono stati depauperati in tutto, già esistenti, che andrebbero semplicemente fortificati in risorse umane e mezzi.

I consultori familiari sono servizi sociosanitari integrati di base, con competenze multidisciplinari, determinanti per la promozione e la prevenzione nell’ambito della salute della donna, dell’età evolutiva, dell’adolescenza e delle relazioni di coppia e familiari. Ogni consultorio, dovrebbe avere almeno due ostetriche, qualificatissime all’assistenza materna e sono già diffusi sul territorio. La stessa Meloni è diventata madre a 39 anni, invero l’età media al parto è arrivata a 32,4 anni. Non voglio alludere al motivo, né ci interessa, ma siamo certi che le leggi nazionali non favoriscono in alcun modo la maternità, neanche in politica.

Sappiamo che a fronte delle indennità appena aumentate per i politici, nessuno ha fatto nulla per consentire la maternità alle nostre donne della politica.
L’assenza per la gravidanza è considerata assenza ingiustificata, fatto salvo solo alcune rare realtà. Quindi, i politici, come possono pensare di essere promotori della crescita demografica?
E’ la scelta più importante e necessaria, quella proposta, l’assistente materna?
Secondo “equilibriste”, il rapporto di Save The Children, la bassa fecondità nel nostro Paese è frutto naturalmente di molte cause.

Dalla carenza dei servizi alla distribuzione dei carichi di cura familiare. E poi, naturalmente, il lavoro: in senso diretto ma anche indiretto. Non solo dove le donne lavorano si fanno più figli (questo è un dato). Ma, anche: dove le donne lavorano e la divisione dei ruoli è più equa aumentano le intenzioni di fecondità.

Secondo l’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP): lo svantaggio delle donne in termini di retribuzione media è di oltre 7 mila euro annui per gli impieghi full– time, con le retribuzioni medie femminili del 20% inferiori rispetto a quelle degli uomini. Ancora, per l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) nel 2021 le dimissioni volontarie dei neo genitori sono in aumento e il 71,8% riguardano donne.

Le donne debbono essere aiutate a conciliare maternità e lavoro. In Italia, solo 1 bambino su 10 può accedere a un asilo nido pubblico, con picchi negativi che si registrano in regioni come Calabria e Campania, dove la copertura è pressoché assente e, rispettivamente, solo il 2,6% e il 3,6% dei bambini frequenta un nido pubblico.

Tra i posti nei nidi coprono, appena, il 18% delle domande. Se poi si va ad approfondire regione per regione, viene la pelle d’oca! I bambini che nascono oggi, verosimilmente, non troveranno: posto al nido, insegnanti di sostegno, carta igienica nei bagni della scuola media e molto altro.

Abbiamo bisogno di politiche serie pro crescita demografica, oggi una donna che decide di fare un figlio è da considerare un eroina. …per non parlare del fatto se è una professionista sanitaria, nessuna agevolazione è prevista per le professioniste sanitarie, spesso penalizzate dopo una gravidanza. Ci sono stati, l’Italia è nota per grandi proclami, annunci sensazionali e spesso privi di cognizione di causa! Facciamo i seri, facciamo politiche utili a favore della crescita demografica!

Roma, 28.09.2023                               

Responsabile regionale Nursing Up Lazio
Laura Rita Santoro

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