Alzheimer, costi insostenibili per le famiglie italiane.

Alzheimer, costi insostenibili per le famiglie italiane.

La demenza di Alzheimer e' la forma più comune di demenza senile, colpisce circa il 5% delle persone sopra i 60 anni e il 20% degli ultra 85enni. Esistono pero' anche esordi precoci, intorno ai 50 anni di vita. Prende il nome dal neurologo tedesco Alois Alzheimer che nel 1907 ne descrisse le caratteristiche. In Italia, sono oltre 1 milione e 200 mila le persone affette da demenza, il 78% ha piu' di 80 anni e in maggioranza sono donne. 

Dieci anni fa' erano poco piu' della meta', gli ammalati, e tra 10 anni saranno piu' del doppio. Dato che indica che si fa poca prenzione.  

La malattia di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa a decorso cronico e progressivo, in breve, distrugge irreversibilmente le cellule del cervello, causando un deterioramento delle funzioni cognitive, compromettendo l'autonomia e la capacità di compiere le normali attività giornaliere. 

Una piaga, per le famiglie colpite. Le stime sui costi della spesa pubblica e privata dell'Alzheimer vanno sui 70.000 euro anno, di cui il 73% a carico delle famiglie Italiane.
Questa patologia non solo causa tanta sofferenza ai familiari della persona cara colpita, ma anche un dispendio di risorse economiche non indiffernte, che non tutte le famiglie possono permettersi.

Il decorso e' lento ma inesorabile, per adesso.
L'Alzheimer puo' essere dato anche dalla presenza di un gene alterato, che ne determina la trasmissione da una generazione all'altra di una stessa famiglia. È possibile verificare la presenza di una mutazione genetica attraverso un prelievo di sangue, dopo una consulenza genetica.
Per la stragrande maggiornaza dei pazienti colpiti le cause sono individuate in fattori ambientali, stili di vita, alimentazione sbagliata e familiarita'. 

Per motivi non ancora chiari, l'organismo metabolizzata in modo alterato una proteina, portando la formazione di una sostanza neurotossica, che si accumula lentamente nel cervello e portando la morte neuronale.

L'Italia con la legge di Bilancio 2021 ha istituito il “Fondo per l’Alzheimer e le demenze” promettendo di stanziare 15 milioni in tre anni. Cifra ridicola se messa vicino al numero dei pazienti coinvolti e al costo di gestione di ogni singolo paziente.
La prevenzione e la diagnosi precoce sono senza dubbio le carte vincenti che la classe politica e dirigenziale dovrebbe prendere in consederazione, con molta serieta', credendoci. La prevenzione della salute dovrebbe partire dalle scuole elementari, un programma a lungo termine che porterebbe enormi vantaggi economici gia' nel breve periodo.

Tralasciando che la prevenzione nella salute e' tutto, i ricercatori stanno lavorando sodo per scoprire le possibili chiavi per contrastare il declino cognitivo.
Esempio e' stato scoperta una molecola infiammatoria CCL11, dai ricercatori di Pisa, e pare che riducendo i suoi livelli nel sangue e' possibile avere dei sull’invecchiamento cerebrale. I livelli di questa molecola nel sangue, pare si riducano con esercizio fisico e allenamento mentale. 

Quindi allenare corpo e mente dona alla nostra vita un rischio inferiore di demenza. Le aree corticali di chi fa esercizi fisici e mentali risultano più plastiche e che favoriscono l’assonogenesi e la sinaptogenesi, rispetto a soggetti sedentari. 

L'esercizio fisico poi terrebbe a bada anche colesterolo, pressione alta che fino a oggi sono ritenuti tra i responsabili di molte malattie cardiache e mentali.

Il nostro consiglio e' fare prevenzione, fate almeno 3, 5 km al giorno a piedi o 15 in bici. Un alimentazione sana con tanta frutta e verdura, legumi, e poca carne. Limitando a minimo fumo, bevande gassate e zuccherate. Si al vino, limitandosi a qualche bicchiere al giorno, a chi non e' stato controindicato.
Se avete piu' parenti con questa patologia rivolgetevi ad uno specialista precocemente e con lui stabilirete il percorso migliore per tenere la malattia lontana da voi il piu' possibile.

La prevenzione e' tutto.

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