Violenza su operatori sanitari. Rapporto OMS/NURSING UP
Rapporto OMS/Nursing Up: Un infermiere su 10 ha subito violenza fisica sul lavoro e il 4% è stato minacciato con una pistola nell’ultimo anno. Il 79% sono donne.
L’Oms, in collaborazione con il Nursing Up, ha sottolineato un aumento allarmante di segnalazioni di molestie verbali, discriminazioni e violenza fisica verso gli operatori sanitari.
Nel 2019 il Nursing Up aveva lanciato un allarme concreto alle istituzioni, con una esplicita richiesta/appello per ripristinare, all’interno dei nosocomi, i presidi fissi delle forze dell’ordine, soppressi da tempo in numerose realtà sanitarie. Gia’ nel 2019 il Presidente De Palma annunciava di garantire ai propri associati una copertura assicurativa infermieri contro le aggressioni.
Sempre nel 2019 in Emilia Romagna, LapaginadiNursingUp, attivo’ uno sportello anti violenza, voluto dalla responsabile regionale del Nursing Up Francesca Batani. Sportello che per 2 anni, supporto’, aiuto’, consiglio’ decine e decine di colleghi, che ancora oggi ci contattano e ci ringraziano.
Nel 2020 fu stipulato un documento, Pronto soccorso sicuro, un progetto Nursing Up Romagna, voluto dal responsabile provinciale Gianluca Gridelli, appoggiato da Francesca Batani.
Tra il 2019 e 2020 furono organizzati vari Flash Mob, a Rimini (il video), Ravenna (il video), Ferrara (il video), davanti al Palazzo Regionale (il video), dove fu consegnato il Progetto Presidi Sicuri (il video), cercando di sensibilizzare le istituzioni al grave problema della violenza sugli operatori sanitari.
Allarme inascoltato, da chi avrebbe dovuto ascoltare, politica nazionale, regionale...
Qui potete visionare la Carta degli operatori sanitari, dove l’Oms che invita tutti gli Stati membri e le parti interessate pertinenti a prendere provvedimenti per la sicurezza degli operatori sanitari e le politiche e strategie per la sicurezza dei pazienti. Assicurare la disponibilità di dispositivi di protezione individuale (DPI) in ogni momento. Fornire risorse adeguate per prevenire esposizioni pericolosi o lesioni agli operatori sanitari.
Le nostra proposta è di introdurre:
- La denuncia d’ufficio da parte degli enti sanitari, che devono costituirsi parte civile nei procedimenti penali a carico degli aggressori, e la creazione di osservatori ad hoc in ogni Azienda sanitaria con il compito di monitorare il fenomeno per l’eventuale istituzione di servizi di sorveglianza h24.
- Potenziare il Ddl antiviolenza.
- Ripristinare I presidi fissi delle forze dell’ordine
Il Presidente Nursing Up, Dott. Antonio De Palma:
Un vero e proprio bollettino di guerra. A livello nazionale. Solo nelle ultime 72 ore si registrano almeno 5 violenze fisiche. Una pericolosa escalation.
Qui si parla di carenze organizzative e strutturali che il più delle volte sono fortemente penalizzanti per i cittadini e che, purtroppo, fanno apparire l’infermiere come se, in qualche modo, fosse egli stesso ad avere le responsabilità di tali disguidi, che invece nascono nelle stanze dei bottoni, dove ci sono manager pagati fior fior di quattrini. La causa scatenante delle violenze? Sovraffollamento dei reparti, presunti ritardi dell’organizzazione ospedaliera nell’effettuazione di indagini diagnostiche: alla fine ci si rivolge all’infermiere persino quando la dieta non è di proprio gradimento. Parliamo di problematiche all’ordine del giorno in nosocomi vetusti e fatiscenti. In molte circostanze si registra l’atteggiamento ansiogeno e decisamente abnorme dei parenti dei malati, che ormai troppo spesso esplodono in veri e propri raptus di bieca violenza verbale e fisica, incapaci di sapersi rapportare in modo civile ed equilibrato con il personale sanitario»
Argomento correlato: Protesta continua, Flash mob Ferrara, Stop violenza donne, Protesta Rimini