Violenza ai sanitari: nuove speranze e vecchi problemi

Violenza ai sanitari: nuove speranze e vecchi problemi

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Con la recente
modifica degli articoli 380 e 382-bis del codice penale, si intravedono nuove speranze nella lotta contro la violenza ai danni degli operatori sanitari. Il primo prevede l'arresto in flagranza per chi aggredisce il personale sanitario o danneggia beni destinati all'assistenza. Il secondo introduce la possibilità di arresto in flagranza differita, consentendo l'arresto entro 48 ore dal reato, purché ci sia documentazione sufficiente, come ad esempio riprese video che confermino l'accaduto. Le pene previste sono: fino a cinque anni di reclusione e una multa fino a 10mila euro per chi vandalizza strutture sanitarie.

La legge, inoltre, stabilisce che a partire dal 1° gennaio verranno stanziati fondi, previa consultazione con le Regioni, la possibilità di installare nuovi sistemi di videosorveglianza nelle strutture sanitarie. Alcuni ospedali hanno già adottato queste misure: un esempio è l'Ausl di Imola, dove, grazie all'intervento del Nursing Up, il Questore, il Sindaco e l'Ausl hanno collaborato per garantire una maggiore sicurezza.

Nonostante queste novità legislative rappresentino un passo avanti, lo scrivente è convinto che da sole non siano sufficienti. Serve un impegno collettivo per avviare una campagna informativa volta a sensibilizzare l'opinione pubblica. Durante la pandemia, il personale sanitario ha vissuto una vera e propria ondata di odio ingiustificato, un fenomeno sottovalutato che ha radici profonde nella disinformazione e nella mancanza di riconoscimento per il lavoro svolto.

È opportuno ricordare che già nel 2020 fu introdotta una legge per proteggere i professionisti sanitari dalla violenza. La legge 14 agosto 2020, n.113, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 9 settembre dello stesso anno, prevedeva sanzioni fino a 5.000 euro e pene detentive fino a 16 anni per i reati più gravi. Eppure, la violenza nelle strutture sanitarie è rimasta un problema irrisolto.

La strada da percorrere è ancora lunga, ma le nuove norme offrono un'opportunità concreta per combattere questa piaga, a patto che si affianchi a esse una maggiore consapevolezza e rispetto per chi ogni giorno si dedica alla cura degli altri.

LapaginadiNursingUp 

Vincenzo Parisi

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