Rinnovo del contratto. Inizia il conto alla rovescia.

Rinnovo del contratto. Inizia il conto alla rovescia.

Prepariamoci ad affrontare la tornata contrattuale 2019-2021, tutti i Ccnl dei dipendenti pubblici sono scaduti da più di due anni, bisogna dare un volto nuovo a questo contratto.

Il vero riconoscimento, di una nazione verso una categoria, la si può evincere dalla retribuzione. 

Tutti, nessuno escluso, dovranno scendere in campo, per contribuire alla valorizzazione della nostra categoria, in un frangente delicatissimo dove, i professionisti della sanità, vanno messi nella condizione di offrire ai cittadini un servizio sanitario efficiente, puntuale, completamente diverso da quello in cui siamo trovati ingabbiati, tra disorganizzazione, rischi, responsabilità, demansionamento, precariato e stipendi assolutamente non equiparati alla media europea, ma nemmeno al costo della vita in Italia.

Non ci bastano i premi una tantum, i riconoscimenti virtuali, monete, francobolli, occorrono solide integrazioni alle indennità ferme da decenni, uno stipendio dignitoso, almeno nella media Ocse.

Al Ministro chiediamo il riconoscimento di "tutti i colleghi che operano sul campo", vogliamo che a ogni infermiere venga garantita l'attribuzione di un incarico di funzione dopo un certo numero di anni di servizio, la possibilità di scatti di carriera, continuativi e omogeneizzati, appunto, alla struttura contrattuale dei dirigenti.  

L'anno scorso siamo scesi nelle piazze, abbiamo scioperato, e siamo pronti a rifarlo, per chiedere prima di tutto una contrattazione separata, che ci distingua, finalmente, da tutte le altre categorie, perché possediamo competenze e professionalità che ci differenziano da altri.   

Vogliamo l'aumento della nostra indennità di specificità sanitaria, che dovrà essere portata almeno a € 500 mensili.

Al Ministro Brunetta ricordiamo che non intendiamo arretrare di un millimetro rispetto alle nostre posizioni: lotteremo e continueremo a farlo per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati, come sindacato, al fianco degli infermieri italiani e degli altri colleghi professionisti sanitari. 

In Italia i problemi sono tantissimi, perchè non dovrebbe esistere un contratto unico nazionale di base per pubblico e privati e poi magari permettere alle Aziende, che lo desiderano, stipulare dei contratti migliorativi, invece di questa moltitudine di contratti poco attraenti? 

Non è un caso che sempre più studenti abbandonano il corso di laurea, sempre più infermieri si licenziano, appena trovano un alternativa. Sempre più infermieri lasciano il paese e sempre meno infermieri stranieri desiderano venire dall’estero verso l’Italia. 

Le condizioni sono penose: 

- Stipendi sotto la media Europea e sotto il costo della vita, un genitore infermiere monoreddito, con figli, non arriva a metà mese. 

- In molte strutture private si sfiora la schiavitù (ma non capiscono perché gli infermieri scappano...)

- Salti di riposo, di ferie, doppi turni. 

- Mobilità sempre più difficili. 

- Denunce e richieste di risarcimento in forte aumento, spesso i colleghi ci segnalano che non conoscono nemmeno il motivo per cui sono stati denunciati. 

- Non parliamo dello scandalo DPI, milioni di dispositivi non solo non idonei, ma ritenuti dai NAS, come dannosi. Chi pagherà le famiglie dei colleghi scomparsi? 

Siamo stanchi, arrabbiati e sfiduciati. 

Se vogliamo uscirne, dobbiamo convergere in un solo gruppo Social e organizzarci.

Serve uno sforzo da parte di tutti, sensibilizzate i colleghi, iscrivetevi ai sindacati di categoria o se non volete, aiutateli almeno nelle RSU, e prendete voi in mano la vostra azienda, candidatevi voi stessi alle RSU per i sindacati di categoria, non c’è bisogno d'iscriversi al sindacato, per farlo.

Entrate in politica, nel parlamento, nelle regioni, servono infermieri, soprattutto giovani, in quei luoghi strategici, monopolizzati da medici, notai e avvocati. 

Convergere in un gruppo unico, infermieri fuori dal comparto, invitate i colleghi a farlo, organizziamoci durante le politiche, diamo il voto solo agli infermieri oppure a quel politico che nel suo programma punta su di noi, uniamoci durante le RSU, candidatevi e chiedete ai colleghi di essere votati. 

Lo scrivente è un semplice infermiere, e nemmeno giovane, ma tifo per voi giovani colleghi e sono al vostro fianco. 

Il futuro sarà vostro, solamente se vi unirete, solamente se farete fronte comune, solo uniti si vince.

Una cosa è sicura, e lo ripetiamo, la politica guarda solo i numeri, e in Italia, non interessa a nessuno che più infermieri significa meno infezioni, meno morti, meno piaghe da decubito e di conseguenza meno spesa pubblica, in materiale e antibiotici...se noi sanitari non mostreremo che siamo stanchi, incazzati e uniti, nessuno alzerà un dito per noi, la storia insegna.