Recovery plan, cambierà qualcosa per la sanità?

Recovery plan, cambierà qualcosa per la sanità?

Recovery Plan ma che cos'è?

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), è un piano di investimenti di 318 pagine e 221,5 miliardi di euro che promette di ammodernare la macchina amministrativa e produttiva del paese.

Toccherà quindi tutti i punti ritenuti strategici del paese, quello sociale, la salute, l'economia, l'istruzione, le telecomunicazioni, la giustizia, la mobilità, la digitalizzazione, l'innovazione e la competitività.

Va inviato alla Commissione Europa entro il mese di aprile 2021

Tanti soldi che promettono stimoli alla crescita economica, sociale e tecnologica che non si vedevano dal dopoguerra, uno degli obbiettivi è raggiungere un tasso di occupazione che arrivi al 73,2% 

Siamo fiduciosi? Personalmente lo scrivente non lo è.

Ci hanno così abituati a promesse e annunci di ogni genere, soprattutto nella sanità, che ormai la fiducia si tramuta in mera speranza. In Italia non esiste una legge anticorruzione, di conseguenza il fallimento sarà sempre dietro l’angolo. 

Nel dettaglio quello che interessa a noi è la sanità, dove il piano Draghi promette:

- Un ammodernamento dei macchinari ad alta tecnologia come TAC, RMN, angiografi, mammografi, etc.

- Il potenziamento del livello di digitalizzazione delle strutture sanitarie con DEA di I e II livello.

- Risorse destinate a ricerca e formazione, assistenza di prossimità e telemedicina.

- Diffusione e accessibilità del fascicolo sanitario elettronico in tutte le regioni.

- Più borse di studio per la medicina generale e le specializzazioni mediche.

- Costruzione di centinaia di ospedali e case di comunità ( ci chiediamo dove prenderanno il personale sanitario data la scarsa attrattiva verso queste professioni, in particolare l’infermiere, perno principale del SSN, senza il quale nessuna struttura potrà aprire o funzionare).  

L’infermiere italiano, a nostro avviso doveva essere il centro di questo piano, più infermieri significa meno infezioni, meno morti, meno ldd, meno spesa sanitaria con risparmio di materiale e antibiotici. Sapevate che l'infermiere, si proprio lui, il grande eroe,  percepisce uno stipendio molto al di sotto della media Europea, inferiore perfino rispetto al costo della vita, nonostante abbia rischi, carichi di lavoro e responsabilità enormi?

Rischio di contrarre una qualsiasi malattia, perchè non esiste solo il covid-19, rischio di portare ogni forma di mostro a casa. Il rischio di una denuncia penale o civile, rischio di pagare un risarcimento danni enorme, rischio di andare in galera, di perdere il lavoro. Rischio di avere a che fare con la propria coscienza per tutta la vita in caso di errore, perché l'errore esiste anche in sanità, ed è sempre dietro l’angolo, perchè si corre, si saltano riposi, si lavora sotto stress. Questa tipologia di lavoro richiede non solo tanta attenzione ma anche molta delicatezza e non solo negli interventi, quindi servono livelli di attenzione  e lucidità molto alti, pari solo alle responsabilità che spesso nemmeno le direzioni sanitarie, i medici stessi hanno. 

Non a caso sempre più studenti e infermieri lasciano la professione.

Tanti bei presupposti in questo piano, e tante belle parole: ospedali sicuri e sostenibili.

Sperando che non siano sicuri come i DPI che ci sono stati dati in dotazione nell’ultimo anno e che i NAS hanno sequestrato in tutta Italia. 

Gli operatori della salute, in particolare gli infermieri, sono passati da eroi che chiedevano DPI a untori con DPI non idonei.

Da abbracci a vittime di violenza e auto distrutte, da premi Nobel a umiliati da delibere come quella del Veneto, ad un Ordine, che dispiace dirlo, non piace più agli infermieri e non lo diciamo noi, basta osservare qualsiasi gruppo social in cui si naviga.  

Tra poco ci sarà il rinnovo del contratto e se non inizieremo con le proteste, scioperi, flash-mob, cari colleghi, non cambierà mai nulla. 

Consigliamo di unirci tutti
in un solo gruppo, noi abbiamo scelto infermieri fuori dal comparto, sotto la bandiera dei sindacati di categoria.
Noi come Pagina, appoggiamo il Nursing Up, per i più svariati motivi, ma se non dovesse piacervi, per qualsiasi motivo, c'è ne sono altri di categoria, ma non rinunciate a dare il vostro voto alle prossime RSU.
A breve cercheranno di confondervi con finte manifestazioni, finti gruppi, come nel passato, per portarvi lontano da chi veramente vuole uscire dal comparto.
Vogliamo contrattazione separata, con fondi dedicati ai professionisti della salute, già questo sarebbe una grande rivoluzione che porterebbe degli effetti a catena che si ripercuoterebbero anche nel privato e nelle altre figure professionali sanitarie. Sarebbe una grande vittoria.
Con un aumento di stipendio dignitoso, nella media Europea, con le mobilità libere, senza più professionisti e infermieri di serie A e B.

Approfittiamo per ringraziare i nostri 194.562 colleghi che sono venuti sul nostro sito a lasciare un like, un grazie a tutti quei colleghi che stanno scaricando la nostra APPNURSING UP e infine un grazie a tutti i colleghi che ogni giorno ci mandano una mail per raccontarci le loro storie, preoccupazioni, poesie, lavori o semplicemente ci contattano solo per sfogare e raccontare a qualcuno quello che gli sta capitando.

In questi mesi abbiamo osservato una categoria di professionisti psicologicamente a pezzi, delusi, insoddisfatti su ogni aspetto, sociale, professionale ed economico. 

Se volete scriverci, in anonimato, con firma o solo con le iniziale, fatelo a lapaginadinursingup@yahoo.it i vostro lavori, i racconti, le storie più belle saranno pubblicate, ma solo se vorrete.

LapaginadiNursingUp

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