NURSING UP LAZIO DIFFIDA AZ. OSP S.EUGENIO

NURSING UP LAZIO DIFFIDA AZ. OSP S.EUGENIO

COMUNICATO STAMPA:


Il Sindacato degli Infermieri Italiani
Regione Lazio
www.nursinguplazio.it 
e-mail: regionalelazio.nursingup@gmail.com


Spett.le DIREZIONE GENERALE OSPEDALE S. EUGENIO E
p.c. DIREZIONE SANITARIA
U.O.C. Medicina D’Urgenza
e Pronto Soccorso Via dell’Umanesimo n. 10
– 00141 ROMA


OGGETTO: Diffida su gravi criticità riscontrate nelle strutture aziendali.

In considerazione dei sottoelencati atti, protocolli e normative vigenti inerenti la gestione e la prevenzione sanitaria relativa allo stato di emergenza Covid-19, quali:

➢ Circolare 0003190-03/02/2020-DGPRE-DGPRE-P del Ministero della Salute DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE SANITARIA Ufficio 05 – Prevenzione delle malattie trasmissibili e profilassi internazionale; (allegato)

➢ Circolare 0005443-22/02/2020-DGPRE-DGPRE-P del Ministero della Salute DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE SANITARIA – Ufficio 5 - Prevenzione delle malattie trasmissibili e profilassi internazionale; (allegato)

➢ Direttiva (UE) 2020/739 della Commissione del 3 giugno 2020 ha modificato l'allegato III della direttiva 2000/54/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l'inserimento del SARS-CoV-2 nell'elenco degli agenti biologici di cui è noto che possono causare malattie infettive nell’uomo (Allegato)

➢ Titolo X del D.Lgs. 81/2008 Art. 268 contenente le disposizioni relative alle Esposizioni ad Agenti Biologici; (allegato)

➢ Art. 267 Testo Unico Sicurezza – Valutazione del rischio (allegato) ➢ Protocolli OMS diffusi e relativi a:
➔ Sicurezza degli Operatori Sanitari nel contesto COVID-19; (allegato)
➔ Organizzazione delle Strutture Sanitarie coinvolte nell’Emergenza COVID-19 (SARI);
➔ Prevenzione, identificazione e gestione dell'infezione degli operatori sanitari nel contesto del COVID-19, destinato ai dipartimenti di salute sul lavoro, ai dipartimenti di prevenzione e controllo delle infezioni o ai punti focali, agli amministratori delle strutture sanitarie e alle autorità sanitarie pubbliche sia a livello nazionale che di struttura. (Allegato)

➢ Linee Guida Internazionali Sistema di Areazione a pressione negativa in Isolamento (Allegato)

Preso atto delle segnalazioni pervenute al nostro Ufficio dai lavoratori e delle GRAVI CARENZE, se non NEGLIGENZE a fronte delle seguenti criticità più volte rappresentate dal personale e nella fattispecie elencate:

1. Risorse umane: rapporto sproporzionato pazienti/operatori
2. DPI: numero e idoneità
3. Locali IDONEI adibiti alla vestizione e alla svestizione degli operatori
4. Modulazione turnistica idonea a ridurre i tempi di esposizione con pazienti Covid-19 ricoverati 5. Assenza del sistema di areazione a pressione negativa come previsto dalle linee guida internazionali
Sala esterna CONTAINER; 4 box + 1 pediatrico, sospetti covid-19 Sala EX EBOLA;
1 paziente ginecologica/ostetrica, sospetti covid-19 Sala EMERGENZA;
3 pazienti Sala COVID1; predisposta per 8 pazienti Sala COVID2; 8 pazienti Sala COVID3;
4 pazienti Sala GENERALE; massimo 24 pazienti Box isolamento;
6. Assenza di percorsi COVID-19 definiti e riservati al passaggio nell’area del Pronto Soccorso
7. Sovraffollamento dei locali tanto da non consentire il mantenimento delle distanze tra i pazienti, limitando il passaggio del personale durante l’espletamento delle loro funzioni.

/ Con riferimento all’ultimo punto è doveroso rappresentare il resoconto pervenuto nei giorni scorsi. 
“Nel mese di ottobre, per l’emergenza COVID, il pronto soccorso è stato così strutturato:

Sala esterna CONTAINER; 4 box + 1 pediatrico, sospetti covid-19
Sala EX EBOLA; 1 paziente ginecologica/ostetrica, sospetti covid-19
Sala EMERGENZA ; 3 pazienti
Sala COVID1; predisposta per 8 pazienti
Sala COVID2; 8 pazienti
Sala COVID3;4 pazienti
Sala GENERALE; massimo 24 pazienti
Box isolamento; 1 paziente
Il personale, Infermieristico composto da 10/11 unità di cui;
1 Unità Infermieristica in CONTAINER + EX EBOLA
2 Unità Triage
2 Unità Sala EMERGENZA
2 Unità COVID1
2 Unità COVID2
1 Unità COVID3
1 Unità Holding area, Sala visita + Isolamento (solo nei turni Mattina/Pomeriggio l’Infermiere viene supportato dalla figura dell’OSS; nel turno di notte non è prevista tale figura)

Nell’ultimo periodo, visto il sovraffollamento ed accessi, sospetti o accertati Covid-19, veniva modificata l’organizzazione del personale in tutte le sale.

Spesso il Container ospitava fino ad 11/15 pazienti di cui alcuni fermi nelle ambulanze ed altri nei propri mezzi (auto), l’infermiere di turno, era costretto a spostarsi continuamente dal container alle ambulanze all’ex ebola e nelle auto private, per la valutazione, rilevazione Parametri Vitali, eventualmente prelievi ematici e tamponi per Covid-19.


Nella sala EMERGENZA, dove sono predisposte 3 postazioni, si è arrivati ad avere un numero massimo di 7 pazienti. Ben più critica è la situazione ordinaria nel COVID1, dove nella sala si arriva a contenere, molto spesso, dai 17 ai 22 pazienti, tra cui pazienti che necessitano di interventi rianimatori o che richiedono ventilazione non invasiva. Si fa presente che tale sala è predisposta per 8 pazienti, con relative colonnine con monitor e raccordi per o
ossigeno/aspirazione.

Pertanto, i pazienti in esubero, venivano monitorizzati con l’ausilio di defibrillatori invece che monitor multiparametrico.
Mentre per l’ossigeno terapia venivano utilizzate bombole di ossigeno. Venivano richieste 40 bombole singole + 2 stazioni mobili.
In questa situazione e con il numero elevato di pazienti presenti in sala, non viene garantito il distanziamento tra pazienti, la sicurezza dell’operatore durante le varie manovre di routine, lo spazio necessario durante le manovre rianimatorie.

Si rimarca che la sala COVID1 non rispetta le norme di sicurezza (stanza a pressione negativa, un idoneo sistema di areazione) dove i pazienti COVID positivi, devono essere isolati da altri pazienti sospetti.

Non c’è un Sistema di areazione per malattie infettive. Pertanto, l’unico sistema di areazione è tenere le finestre aperte.

2 Unità COVID1
2 Unità COVID2
1 Unità COVID3
1 Unità Holding area,
Sala visita + Isolamento (solo nei turni Mattina/Pomeriggio l’Infermiere viene supportato dalla figura dell’OSS; nel turno di notte non è prevista tale figura) Nell’ultimo periodo, visto il sovraffollamento ed accessi, sospetti o accertati Covid-19, veniva modificata l’organizzazione del personale in tutte le sale.

Spesso il Container ospitava fino ad 11/15 pazienti di cui alcuni fermi nelle ambulanze ed altri nei propri mezzi (auto), l’infermiere di turno, era costretto a spostarsi continuamente dal container alle ambulanze all’ex ebola e nelle auto private, per la valutazione, rilevazione Parametri Vitali, eventualmente prelievi ematici e tamponi per Covid-19.

Nella sala EMERGENZA, dove sono predisposte 3 postazioni, si è arrivati ad avere un numero massimo di 7 pazienti. Ben più critica è la situazione ordinaria nel COVID1, dove nella sala si arriva a contenere, molto spesso, dai 17 ai 22 pazienti, tra cui pazienti che necessitano di interventi rianimatori o che richiedono ventilazione non invasiva.

Si fa presente che tale sala è predisposta per 8 pazienti, con relative colonnine con monitor e raccordi per ossigeno/aspirazione.
Pertanto, i pazienti in esubero, venivano monitorizzati con l’ausilio di defibrillatori invece che monitor multiparametrico. Mentre per l’ossigeno terapia venivano utilizzate bombole di ossigeno.

Venivano richieste 40 bombole singole + 2 stazioni mobili. In questa situazione e con il numero elevato di pazienti presenti in sala, non viene garantito il distanziamento tra pazienti, la sicurezza dell’operatore durante le varie manovre di routine, lo spazio necessario durante le manovre rianimatorie.

Si rimarca che la sala COVID1 non rispetta le norme di sicurezza (stanza a pressione negativa, un idoneo sistema di areazione) dove i pazienti COVID positivi, devono essere isolati da altri pazienti sospetti.

Non c’è un Sistema di areazione per malattie infettive.
Pertanto, l’unico sistema di areazione è tenere le finestre aperte.
6. Assenza di percorsi COVID-19 definiti e riservati al passaggio nell’area del Pronto Soccorso
7. Sovraffollamento dei locali tanto da non consentire il mantenimento delle distanze tra i pazienti, limitando il passaggio del personale durante l’espletamento delle loro funzioni. Nella sala COVID2, non viene garantito il distanziamento sociale, poiché spesso da 8 postazioni si è arrivati ad ospitarne oltre il doppio.
Si fa presente che i pazienti presenti in tale sala usufruiscono dei servizi igienici, posti lungo il corridoio al di fuori della stanza. Nella zona di holding area è stato allestito un box visita, per le ordinarie prestazioni di pronto soccorso, nonché una stanza COVID3 con 4 postazioni. Anche in questa stanza non c’è un sistema di areazione per malattie infettive, Pertanto l’unico sistema di areazione è tenere le finestre aperte.

Nella sala COVID3 è prevista una figura infermieristica h24. Nella holding area una sola unita Infermieristica, affiancata da una unita OSS nel solo turno di mattina e il pomeriggio. Con il turno notturno ci sono 2 unita infermieristiche di cui una fissa in covid3 ed una in holding area, box visite pronto soccorso generale e sala isolamento.

Molto spesso il numero dei pazienti arriva anche ad essere a 40, per cui resta difficile garantire un’assistenza adeguata a tutti i pazienti presenti nonché allo smaltimento dei pazienti in attesa di visita in Triage.

Non esiste una zona dedicata per il lavaggio delle mani per l’operatore. Tale rimodulazione, ha portato ad una promiscuità, poiché vi è un solo servizio igienico per uomini e donne. Non esiste una zona dedicata per il lavaggio delle mani per l’operatore. Da segnalare che i pazienti Covid-19 che devono eseguire esami strumentali presso il DEA Radiologia, devono passare per il corridoio comune, dove afferiscono pazienti altri pazienti non COVID.

Si rammenta che la carenza di DPI e le falle nell’organizzazione non sono certamente prive di possibili risvolti penali: il riferimento è alla violazione del combinato disposto dell’art. 55, co. 5, lett. c) e d) in relazione alle previsioni dell’art. 18, co. 1, lett. d) ed f) del TUSL che prevede specifiche sanzioni penali per i datori di lavoro.

Si ipotizza anche la responsabilità degli enti in base al Decreto Legislativo 231/2001: la tutela della salute è una prerogativa degli organi di gestione e di controllo delle imprese, così come dell’organismo di vigilanza. Il contagio degli operatori richiama altresì la contestazione degli artt. 589 e 590 cod. pen.,

Vengono inoltre in rilievo altre possibili ipotesi accusatorie: si pensi alla possibile contestazione della diffusione di epidemia colposa (art. 438-452 c.p.), soprattutto quando l’Azienda abbia ripetutamente ignorato le segnalazioni scritte e verbali che nel tempo si sono susseguite. Per tutto quanto sopra si DIFFIDA l’Azienda in indirizzo a intervenire per la risoluzione celere e totale delle gravissime criticità sopra evidenziate, a tutela dei lavoratori e dei cittadini fruitori delle prestazioni.

Distinti saluti.

Roma, 21 novembre 2020                                Laura Rita Santoro
Responsabile Regionale 
Nursing Up Lazio