NON POSSIAMO PIU' FERMARCI. FUORI DAL COMPARTO

NON POSSIAMO PIU' FERMARCI. FUORI DAL COMPARTO

Dopo i flash mob di giugno, la manifestazione di Milano del 04/07/2020, così numerosa che non si vedeva da febbraio 2018.

Protesta voluta e organizzata dal Nursing Up ma dove hanno risposto molti gruppi dei vari social di infermieri, in particolare il gruppo facebook “infermieri fuori dal comparto” che ringraziamo, loro sono la nostra forza, loro sono il cambiamento, loro saranno la forza motrice che porterà al cambiamento.

Il Nursing Up aveva messo a disposizione gratis pullman e lo farà ancora in quello che si preannuncia un autunno caldo.

Qualcuno ci ha scritto che è inutile lottare, cosa che ci fa VERAMENTE cadere le braccia, siamo capaci di risolvere qualsiasi mancanza di aziende e governi ma non di alzare la testa per la categoria, continuando a subire. 

Come dire che una pietanza non piace senza nemmeno assaggiarla.

Nessuno ha detto che sarà facile, ma siamo sicuri che se ci saranno i numeri, la partecipazione, e le proteste dei colleghi di Francia e Germania testimoniano, non sarà inutile combattere e otterremo importanti passi in avanti in termini sia economici che di agevolazioni e condizioni.

Fino ad oggi, a partire dagli anni novanta c'è stato un immobilismo della professione, abbiamo subito di tutto senza uno straccio di reazione, lamentandoci che sarebbe stato inutile, i sindacati di categoria ci hanno provato, a volte singolarmente a volte uniti ma il risultato è stato sempre lo stesso "POCA PARTECIPAZIONE". 

Anche alle RSU, pochi infermieri sono andati al voto e quei pochi hanno votato per chi non reputa l'infermiere una professione diversa dall'operaio, dall'ascensorista, dall'amministrativo e che probabilmente\  non sanno rischi e responsabilità che ha un infermiere, spesso superiori a quelle dei medici ed alle aziende stesse, quasi tutto ricade su di noi.

BISOGNA SCENDERE IN CAMPO UNITI, INFERMIERI E SINDACATO DI CATEGORIA, SE POI A NOI VORRA' UNIRSI IL CITTADINO NON ALLONTANATELO PERCHE' VUOL DIRE CHE IL PAESE STA CAMBIANDO, STA CAPENDO.

Bisogna lottare per uscire dal comparto, avere una nostra contrattazione separata, proprio come i medici, ma soprattutto il nostro BUDGET dedicato sia nel pubblico che nel privato.

Bisogna lottare perchè non ci siano colleghi di serie A e B. Infermieri pubblici e privati, covid e non covid, etc. Ognuno di noi ha esperienze, specificità, manualità diverse e preziose che vanno sfruttate e non inibite, OGNUNO DI NOI HA RISCHI E RESPONSABILITA' OLTRE AI DIVERSI CARICHI DI LAVORO.

Bisogna lottare per chi lavora saltando i riposi, rischiando la propria vita e mettendo in pericolo quella dei familiari.

Lottare per i precari costretti continuamente a cambiare città e luoghi di lavoro con perdite di denaro non indifferenti.

Lottare per chi lavora nel privato in condizioni ancora più vergognose di quelle pubbliche.

Lottare per chi si vede rifiutata la possibilità di ritornare a casa.

Lottare per i professionisti che hanno portato a casa il coronavirus e hanno visto perdere un proprio caro.

Lottare per i colleghi monoreddito e figli a carico che stentano ad arrivare a fine mese.

L'elenco dei problemi e delle mancanze è lunghissimo ma nonostante ciò i professionisti sanitari continuano a dare tutto quello che possono senza nulla chiedere in cambio da decenni.

Ma è arrivato il momento di dire BASTA. Anche noi abbiamo una famiglia, una vita, dei doveri verso i nostri figli e verso chi verrà dopo di noi.

La protesta del 4 luglio ha meravigliato tutti per numero e partecipazione ma deve essere solo l'inizio.

Ricordiamo che evidenze scientifiche mondiali dicono che dove ci sono più infermieri ci sono meno infezioni e morti ospedaliere con risparmio di milioni di euro/anno per tutta la società. Siamo strategici, ma forse la politica italiana ancora non sa fare risparmio vero. Tagliare spesso non significa risparmiare.

NON POSSIAMO PIU' FERMARCI

Questo è il grido che abbiamo udito il 4 luglio, lanciato dall’infermiera, dottoressa Francesca Batani, Responsabile Regionale, Nursing Up Emilia Romagna. 

ADESSO BASTA ha proseguito Francesca:

ADESSO TOCCA VERAMENTE A NOI, IL CAMBIAMENTO SIAMO NOI RAGAZZI, NON POSSIAMO PiU' FERMARCI.

SOLO GLI INFERMIERI E LE FIGURE PROFESSIONALI SANITARIE SANNO COSA FARE E DEVONO ESSERE A QUEI TAVOLI CHE CONTANO PER POTERLO URLARE E NESSUNO CI PUO’ TOGLIERE QUEL POSTO, NESSUNO. Troppo spesso, quasi sempre, siamo organizzati, gestiti, amministrati da gente che di Sanità non ne ha mai bazzicato (ingegneri, avvocati, banchieri, operai, signore delle pulizie) persone che decidono per noi. DECIDONO PER FINO QUANTO GUADAGNERETE E COSA FARETE.

IL DRAMMA DI TUTTO CIO’ E’ STATO EVIDENZIATO NELLA GESTIONE COVID, UN DISASTRO.

Nei paesi dove sono stati interpellati subito le figure sanitarie, INFERMIERI, MEDICI, come in Corea Del Sud, il Covid è stato abbattuto in venti giorni.

Francesca ha anche inviato anche frecciatine ai vari politici che si sono permessi di intervenire sul lavoro degli infermieri, evidenziato una scarsa conoscenza di ciò che noi facciamo...

DOVE CI SONO GLI INFERMIERI NON CI SONO LE LESIONI DA DECUBITO E NOI SIAMO SOTTO ORGANICO DA 20 ANNI...

COLLEGHI, NON CHIEDETEVI COSA PUO’ FARE IL SINDACATO PER VOI, MA COSA VOI POTETE FARE PER LA CATEGORIA. QUESTA è LA DIFFERENZA, QUESTO E’ IL CAMBIAMENTO.

Dopo le urla di Francesca abbiamo udito quelle del Presidente del Nursing Up, Dott. Antonio De Palma:

TUTTA QUESTA GENTE, TUTTI QUESTI COLLEGHI SONO GLI INFERMIERI INCAZZATI ED E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI DIRE BASTA.

NOI NON ACCETTEREMO DI ESSERE PRESI PER I FONDELLI.

SENZA GLI INFERMIERI LA SANITA’ E NULLA E SE NON LO AVETE CAPITO DA OGGI IN POI VE LO FAREMO CAPIRE NOI.

ANDATE A DESTINARE LE RISORSE CHE SERVONO PER GLI AUMENTI AGLI INFERMIERI E AGLI ALTRI OPERATORI CHE HANNO CONDIVISO CON NOI LA BATTAGLIA.

LA SANITA' NON è SOLO DEI MEDICI, NOI NON SOLO ESISTIAMO MA SIAMO L’INGRANAGGIO PRINCIPALE SE LO METTANO IN TESTA.

Continua il Presidente, NOI CHE NON ABBIAMO IL CORAGGIO DI ABBANDONARE QUESTO CARROZZONE SFASCIATO e CHE ANCORA GARANTIAMO LA NOSTRA ATTIVITA’ NELLE STRUTTURE OSPEDALIERE PUBBLICHE E PRIVATE NONOSTANTE CI SIA UNA DISORGANIZZAZIONE CHE REGNA DA PER TUTTO.

L’OPI HA IL SACROSANTO DOVERE DAVANTI A 40 COLLEGHI CADUTI DI PUNTARE I PIEDI E LOTTARE CON NOI.

La manifestazione poi si concluse tra applausi, sorrisi e tanta speranza e con la promessa di rivederci tutti a Roma più numerosi che mai. PRIMA TAPPA UFFICIALE 15 OTTOBRE.

NOI DELLA PAGINA DI NURSING UP APPOGGIAMO PIENO LA PROTESTA DI "INFERMIERI FUORI DAL COMPARTO" E AUSPICHIAMO LA VOSTRA COLLABORAZIONE PER UN CAMBIAMENTO RADICALE DELLA NOSTRA CONDIZIONE PROFESSIONALE ED ECONOMICA.


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