Medici e infermieri abbandonano l'Italia, l'allarme è rosso. Ecco la ricetta anti esodo

Medici e infermieri abbandonano l'Italia, l'allarme è rosso. Ecco la ricetta anti esodo

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Senza medici e infermieri, la salute degli italiani è a rischio.

Medici e infermieri, le colonne portanti del nostro sistema sanitario, stanno abbandonando l'Italia.

Un esodo silenzioso, ma inarrestabile, che colpisce tutte le regioni, alimentato da stipendi troppo bassi, condizioni di lavoro e costo della vita ormai insostenibili e un costo della vita insostenibile nelle grandi città.

Negli ultimi vent'anni, quasi 180.000 professionisti della salute hanno lasciato l'Italia. Un'emorragia che ha un costo altissimo in termini economici e sociali. La formazione di un medico costa allo Stato circa 150.000 euro, mentre quella di un infermiere circa 22.500 euro. Stiamo perdendo un patrimonio di competenze e di investimenti. Negli ultimi anni, l’Italia ha investito oltre 3,5 miliardi di euro nella formazione di professionisti sanitari che ora arricchiscono altri Paesi.

Tra il 2011 e il 2021, l’Italia ha chiuso 125 ospedali, e il fabbisogno di infermieri è destinato a raddoppiare nei prossimi anni.

Il governo propone soluzioni inefficaci e cerca infermieri dall’estero, ignorando il problema alla radice: retribuzioni inadeguate e condizioni di lavoro insostenibili.

Mentre in gran parte d’Europa gli stipendi degli infermieri variano tra i 2.500 e i 9.000 euro al mese, in Italia le retribuzioni sono ben al di sotto della media. Affitti elevati, bollette in aumento, spese sanitarie e un potere d’acquisto ridotto rendono la vita degli infermieri italiani sempre più difficile. Molti sono costretti a rinunciare a progetti di vita come mettere su famiglia o trasferirsi a causa di salari che non coprono il costo della vita.

Un recente sondaggio del Nursing Up Emilia Romagna ha rivelato che il 98,2% degli infermieri è insoddisfatto del proprio stipendio e solo l'8% riferisce di lavorare in un ambiente non tossico. Il sovraccarico di lavoro, turni massacranti e il rischio di burnout sono ormai una realtà quotidiana, aggravata dalla mancanza di supporto psicologico.

La carenza di personale sanitario ha gravi ripercussioni sulla qualità dell'assistenza:

  • Allungamento delle liste d'attesa

  • Chiusura di reparti e servizi

  • Diminuzione della qualità delle cure con aumento di infezioni e morti ospedaliere

  • Aumento del rischio di errori medici

La politica può invertire questa tendenza, i soldi ci sono, ecco come invertire l'esodo:

- Stipendi in media OCSE (+1000 euro per iniziare)

- Miglioramento delle condizioni di lavoro

- Riconoscimento professione usurante

- Indennità di esclusività (come per i medici)

- Mobilità libera

- Contratto unico nazionale (pubblico/privato)

- Aiutare economicamente i nostri studenti fuori sede

- Dare il 51% del potere sindacale a un solo sindacato, così da trasformare la sanità italiana e restituirle il prestigio che merita. I medici e gli psicologi si affidano ai sindacati di categoria e hanno ottenuto molto di più in termini di diritti e riconoscimento economico. Ora tocca a noi. Non possiamo permetterci di rimanere indietro.

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Il momento è adesso.

Contatti: lapaginadinursingup@yahoo.com 

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