L’Italia non è un paese per infermieri.

L’Italia non è un paese per infermieri.

Il Parlamento Europeo si è pronunciato sulla gratuità dei tirocini e li definisce non solo come una forma di sfruttamento del lavoro dei giovani, ma anche una violazione dei loro diritti.

La gratuità dei tirocini è anche un ostacolo per quelle famiglie che non si possono permettere di tenere un giovane, magari per tre anni, lontano da casa, in affitto, con tutte le spese accessorie che ne derivano. Tutto per un tirocinio gratuito. 

Non è un caso se in Italia i giovani inattivi (NEET- non studiano e non lavorano) sono il 23,4%, record europeo nel 2019. 

Il tirocinio dovrebbe essere un periodo di orientamento, esperienza, formazione. Troppo spesso si tramuta, in alcune realtà, in vero e proprio sfruttamento. 

Tra tutti i tirocini, quello più impegnativo, delicato e rischioso e senz'altro quello dell'infermiere. A differenza del tirocinio dei medici, non è retribuito, nemmeno sono previsti rimborsi. 

Un vero e proprio esercito che si appresta a imparare quella che è definita la professione più difficile e tra le più pericolose del mondo (tubercolosi, hcv, hiv, covid-19, Batteri e funghi killer, etc, etc).  

Tutto a proprie spese, per chi può permetterselo. Non è un caso che sempre più gli studenti abbandonano, già dal primo anno.  

Non si possono biasimare.

In Italia mancano infermieri, forse potrebbero rendere la professione più attraente, aumentando gli stipendi alla media OCSE e proporzionali al costo della vita. 

A voi studenti diremo la verità: Un operaio (esempio Lidl), percepisce quasi gli stessi soldi di un infermiere, se non di più, ma senza il rischio di contrarre una malattia mortale, senza il rischio di trasmetterla ai propri cari. Senza il rischio di far del male a qualcuno, magari per stanchezza, perché hai fatto tre notti di fila o perché hai saltato due riposi.

Senza il rischio di prendersi una denuncia o di risarcire qualcuno per migliaia di euro, per un errore che magari ti hanno indotto a fare e che porterai per sempre sulla coscienza.

Pensateci bene, fare l’infermiere in Italia non è affatto semplice, ma soprattutto non paga.

Confermiamo che è la professione più bella e nobile, ricca di soddisfazioni personali, provenienti dai nostri assistiti. Quando una persona ti stringe la mano e ti ringrazia con il cuore, guardandoti fisso negli occhi, non ha eguali. I nostri dirigenti e politici, nemmeno immaginano.

Credetemi, se intraprenderete questa professione, con gli anni, capirete che il gioco non vale la candela.

Ci chiedono troppi sacrifici, e non solo a noi, ma anche ai nostri figli, che non solo cresceranno con un genitore assente di notte, nelle festività. Economicamente non riuscirete nemmeno a dargli quello che meritano. Lo scrivente con due figli e moglie a carico guadagna 1600 euro al mese.

Un operaio, rispetto all'infermiere, ha un trattamento economico uguale, se non superiore (il tecnico del frigo mi ha chiesto 50 euro solo per la chiamata), non farete notti, non lavorerete nei festivi. 

Purtroppo, l’Italia non è un paese per infermieri.

LapaginadiNursingUp
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Ricordiamo ai colleghi che a breve ci sarà la firma del nuovo contratto nazionale. La bozza non ci piace, questa Pagina, che non parla a nome del sindacato di categoria, appoggerà la protesta che sta organizzando il gruppo Facebook, Infermieri fuori dal comparto. Chiediamo ai nostri 195.000 followers, di scendere anche loro in piazza, quando sarà il momento.