L'infermiere è il referente della risposta ai bisogni. Approvato DM71.

L'infermiere è il referente della risposta ai bisogni. Approvato DM71.

21/04/22 approvato il DM71 che definisce l'infermiere come il referente della risposta ai bisogni assistenziali e di autocura, contempla tra le sue attività la prevenzione e la promozione della salute nella presa in carico del singolo e della sua rete relazionale, si relaziona con gli attori del processo ed è di supporto per l’assistito nelle diverse fasi della presa in carico.
Gli infermieri, in particolare quelli di famiglia saranno il fulcro di questo nuovo sistema, nelle strutture definite dal decreto.

Infermieri, ancora una volta decisivi, il cuore del SSN (anche se questo riconoscimento tarda ad arrivare economicamente, i nostri professionisti vivono al limite della soglia povertà, con rischi e responsabilità enormi).

Il nuovo modello prevede :
  1. la medicina di popolazione, che ha come obiettivo la promozione della salute della popolazione di riferimento, attraverso l’utilizzo di modelli di stratificazione ed identificazione dei bisogni di salute basati sull’utilizzo di dati;
  2. la Sanità di Iniziativa, modello assistenziale di gestione delle malattie croniche fondato su un’assistenza proattiva all’individuo dalle fasi di prevenzione ed educazione alla salute fino alle fasi precoci e conclamate della condizione morbosa;
  3. la stratificazione della popolazione per profili di rischio, attraverso algoritmi predittivi, che permette di differenziare le strategie di intervento per la popolazione e per la presa in carico degli assistiti sulla base del livello di rischio, di bisogno di salute e. consumo di risorse;
  4. il progetto di salute, uno strumento di programmazione, gestione e verifica che  associa la stratificazione della popolazione alla classificazione del “bisogno di salute” indentificando gli standard essenziali delle risposte cliniche socioassistenziali, diagnostiche, riabilitative e di prevenzione. Si attiva all’accesso della persona al SSN, tracciando, orientando e supportando la persona e i professionisti nelle fasi di transizione tra i diversi setting di cura, rende accessibili i diversi Progetti di assistenza individuale integrata (PAI) e Piani Riabilitativi Individuali (PRI) anche attraverso la Centrale Operativa Territoriale (COT) ed i sistemi di e-health. Organizza le informazioni per il Fascicolo sanitario elettronico (FSE} e permette la riprogrammazione delle attività su base periodica in seguito alle valutazioni di processo ed esito in relazione al progetto individuale di salute erogato. I PAI ed eventuali PRI così come tutta la documentazione sanitaria acquisita nell’ambito dell’assistenza territoriale del paziente contribuiscono alla composizione del Progetto di Salute di ciascun individuo.
L'Equipe multiprofessionale sarà composta cosi:

L'infermiere, MMG, PLS, specialista, farmacista, psicologo, assistente sociale, altre figure ( dell' UVM). I professionisti coinvolti possono assumere il ruolo di case manager nelle diverse fasi in considerazione della predominanza di specifici bisogni assistenziali riconducibili alla professione di ostetrica, professioni sanitarie tecniche, della prevenzione e riabilitazione.

La programmazione prevede degli standard:

Distretto: circa 100.000 abitanti, con variabilità secondo criteri di densità di popolazione e caratteristiche orografiche del territorio

Almeno 1 Casa della Comunità una ogni 40.000-50.000 abitanti

Almeno 1 Infermiere di Famiglia e Comunità ogni 3.000 abitanti. L’Infermiere di Famiglia e Comunità è la figura professionale di riferimento che assicura l’assistenza infermieristica ai diversi livelli di complessità in collaborazione con tutti i professionisti presenti nella comunità in cui opera, perseguendo l’integrazione interdisciplinare, sanitaria e sociale dei servizi e dei professionisti e ponendo al centro la persona.

Unità di Continuità Assistenziale (1 medico e 1 infermiere) ogni 100.000 abitanti

Centrale Operativa Territoriale ogni 100.000 abitanti o comunque a valenza distrettuale, qualora il Distretto abbia un bacino di utenza maggiore. Un Coordinatore Infermieristico, 3-5 Infermieri, 1-2 unità di Personale di Supporto.

Ospedale di comunità dotato di 20 posti letto ogni 100.000 abitanti. 0,4 posti letto per 1000 abitanti da attuarsi in modo progressivo secondo la programmazione regionale. 7-9 Infermieri di cui 1 Coordinatore Infermieristico, 4-6 Operatori Sociosanitari, 1-2 unità di unità di altro personale sanitario con funzioni riabilitative e un medico per 4,5 ore al giorno 6 giorni su 7.

Rete delle Cure Palliative, una Unità di Cure Palliative Domiciliari (UCP – DOM) ogni 100.000 abitanti. Un Hospice con almeno 10 posti letto ogni 100.000 abitanti

Centrale operativa 116117 sede del Numero Europeo Armonizzato (NEA) per le cure mediche non urgenti offre un servizio telefonico gratuito alla popolazione attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 per tutte le prestazioni sanitarie e sociosanitarie a bassa intensità assistenziale. 1 Centrale Operativa NEA 116117 ogni 1-2 milioni di abitanti o comunque a valenza regionale (se con popolazione inferiore allo standard).

Assistenza domiciliare è un servizio a valenza distrettuale finalizzato all’erogazione al domicilio di interventi caratterizzati da un livello di intensità e complessità assistenziale variabile nell’ambito di specifici percorsi di cura e di un piano personalizzato di assistenza. Lo standard è il 10% della popolazione over 65 da prendere in carico progressivamente.

Servizi per la salute dei minori, delle donne, delle coppie e delle famiglie, un consultorio ogni 20.000 abitanti con la possibilità di 1 ogni 10.000 nelle aree interne e rurali. L’attività consultoriale può svolgersi all’interno delle Case della Comunità, privilegiando soluzioni logistiche che tutelino la riservatezza.

Prevenzione in ambito sanitario, ambientale e climatico ha il compito di promuovere azioni volte a individuare e rimuovere le cause di nocività e malattia di origine ambientale, umana e animale, mediante iniziative coordinate con i distretti e con i dipartimenti dell’azienda sanitaria locale e delle aziende ospedaliere, prevedendo il coinvolgimento di operatori di diverse discipline. 1: 500.000 abitanti.

Telemedicina Si tratta di rendere disponibili a ciascun Distretto, anche nell’ambito dei sistemi regionali, infrastrutture tecnologiche ed informatiche integrate e interoperabili sia con i sistemi dell’ecosistema di sanità digitale nazionali (ANA, NSIS, TS, PAGOPA, SPID, etc.) e regionali (FSE, CUP, etc.) nonché con le soluzioni di telemedicina. Assicurano quotidianamente prestazioni di servizi sanitari a presidio della salute della cittadinanza come la dispensazione del farmaco, per i pazienti cronici la possibilità di usufruire di un servizio di accesso personalizzato ai farmaci, la farmacovigilanza, le attività riservate alle farmacie dalla normativa sulla “Farmacia dei Servizi” e l’assegnazione delle nuove funzioni tra le quali le vaccinazioni anti-Covid e antinfluenzali, la somministrazione di test diagnostici a tutela della salute pubblica.

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