L’Abito non fa l’infermiere
“L’ho chiesto all’infermiere”, “è venuto l’infermiere”, “ci pensa l’infermiere”..
Ogni giorno frasi di questo tipo vengono usate nel parlare quotidiano quando si racconta di un’esperienza ospedaliera, il fatto è che il più delle volte si fa riferimento alla suddetta figura professionale pur non avendo avuto realmente a che fare con essa.
E’
consuetudine, ormai, che con il termine “infermiere” si tende ad
identificare qualunque figura agisca intorno alla sfera del paziente.
In un sistema multidisciplinare e polifunzionale come una Azienda
Ospedaliera ogni figura professionale ha il suo peso, ma se ne
esistono tante, ciascuna con un ruolo ben preciso, è auspicabile
distinguerle e rivolgersi ad esse per le diverse necessità in
maniera appropriata. L’espressione più in voga è
“..chiama l’infermiere”, utilizzata come soluzione a qualunque
problema, anche non di natura strettamente assistenziale di
pertinenza infermieristica. Ciò porta a rivolgersi al responsabile
dell’assistenza per motivi più disparati, si tratti di chiedere
che ore sono, di buttare una vaschetta del vitto nel cestino, di
informarsi a che ora passa il medico o se il bar dell’ospedale è
ancora aperto. Non meraviglia più come ogni giorno si indica con il
termine “infermiere” il dipendente che lava il pavimento, che
accompagna i pazienti deambulanti a fare una esame diagnostico e
chiunque faccia parte del comparto. Non meraviglia, ma fa cadere le
braccia, così come l’ennesimo amaro esempio di questi ultimi
giorni. Mi riferisco allo scandalo del racket delle pompe funebri che
ha riguardato due grandi Aziende Ospedaliere della Città di Bologna.
La vicenda ha visto coinvolta una trentina di persone e in un primo
momento si parlava anche di un infermiere. La smentita è arrivata
prontamente dalla Fnopi e dal Presidente dell’Opi di Bologna a
difesa di una categoria tirata in ballo erroneamente. L’ultimo
riferimento è ad una storia vera, per il resto potrei dire che
qualunque riferimento a fatti o persone è puramente casuale, ma non
lo reputo necessario visto che ogni infermiere avrà vissuto
sicuramente più e più volte qualche aneddoto simile in cui leggendo
queste righe si sarà rivisto. 29/01/19