Evidenze internazionali: aumentare gli infermieri (non sostituirli) riduce costi, infezioni e mortalità

Evidenze internazionali: aumentare gli infermieri (non sostituirli) riduce costi, infezioni e mortalità

Secondo uno studio realizzato in Gran Bretagna, confermato da altri studi rinomati come RN4CAST, quando la gestione infermieristica passa da 10 a 6 pazienti la mortalità si riduce al 20% e viceversa.

Gli autori degli studi specificano che: sostituire l’infermiere con altre figure non riduce la mortalità.

L’Italia è il primo paese in Europa per l’antibiotico resistenza, il 10 per cento dei pazienti va incontro a un’infezione batterica multi-resistente con migliaia di decessi anno.

Il motivo è la carenza di personale? Si, lo dicono le evidenze.

Le infezioni correlate all’assistenza colpiscono ogni anno circa 284.100 pazienti causando circa 4.500-7.000 decessi (450.000 entro il 2050). Se nelle corsie italiane il rapporto infermiere/paziente fosse di 1 a 6, le infezioni calerebbero drasticamente, lo dicono le evidenze internazionali da almeno 10 anni.

Gli infermieri sono la componente essenziale del nostro SSN, il cui ruolo è da troppo tempo non adeguatamente riconosciuto e valorizzato. L’infermiere non può essere sostituito da nessuna figura, nemmeno dal medico.

Sono gli infermieri, le ostetriche che assicurano l’operatività dei nostri ospedali, purtroppo con turni sempre più massacranti e con il risultato che l'abbandono della professione sta raggiungendo numeri allarmanti, a tutto vantaggio della sanità privata, fatta per pochi privilegiati.

La politica, la popolazione non conoscono le nostre reali condizioni lavorative degli infermieri... dalla carenza cronica di personale che porta a continui salti di ferie e riposi, a stipendi sotto la media OCSE, almeno 15.000 euro in meno rispetto ai colleghi europei. Stipendi sproporzionati al costo della vita, ai rischi e alle responsabilità.

Sostituire l’infermiere, le ostetriche? E chi interverrà in un eventuale emergenza/urgenza? I parenti?

Siamo seri, in Italia servono infermieri, risparmiare qualche milione di euro per mettere in pericolo un intera popolazione è inaudito, serve l’intervento dell’Europa.

Evidenze internazionali, inascoltate, ci dicono che 1 infermiere su 6 pazienti riduce le morti, le infezioni ospedaliere da antibiotico resistenza e porta un risparmio per milioni di euro (medicazioni, antibiotici). Investire nei professionisti sanitari significa investire nella salute della nazione.

Bisogna rendere questa professione attrattiva e non sostituirla con un altra.

Molti di noi con figli e famiglia monoreddito non riescono ad arrivare a metà del mese, costretti poi a indebitarsi davanti a qualsiasi imprevisto che la vita riserva.

Questo non è normale in un Paese che si definisce civile.

L'Italia ha bisogno di infermieri, di ostetriche, la popolazione italiana è una delle più vecchie al mondo: quasi il 20% supera i 65 anni di età e, secondo i dati ISTAT, nel 2050 circa l'8% degli italiani avrà più di 85 anni.

IL SSN non sarà’ in grado di sopportare la sostituzione degli infermieri.

Rapporto OCSE 2008: 17.000 pensionamenti l’anno a fronte di 8000 assunzioni l’anno, tra gli infermieri. Peggio di noi? Nessuno, nei paesi che si considerano all’avanguardia.

L'Italia ha meno infermieri e troppi dottori, il più alto numero al mondo di medici per abitante: più di 600 medici ogni 100 mila abitanti nel 2005.

L'università italiana non forma abbastanza infermieri, con una carenza di circa 60 mila unità.

L’OCSE sottolinea come il mercato del lavoro italiano in ambito sanitario soffra di una cronica mancanza di fondi, scarse opportunità di carriera, nepotismo, stipendi ridicoli inferiori alla media europea. Il risultato che sempre più’ infermieri si licenziano e sempre più studenti abbandonano già al primo anno di corso.

Il 36% degli infermieri italiani lascerebbero subito il paese, dato preoccupante.

L’assistenza sanitaria, a causa dell’invecchiamento della popolazione italiana, richiederà’ sempre maggiore impegno. Le malattie aumentano, la mortalità’ aumenta, i costi aumentano, solo assumendo tanti infermieri si ridurranno costi, mortalità e infezioni.

Esiste una soluzione? Si, esistono le soluzioni, e possono venire solo dai sindacati di categoria, viviamo purtroppo in una situazione d'incompetenza e scarsa conoscenza. Assumere tanti infermieri e pagarli bene in base ai rischi, responsabilità e costo della vita, come avviene in tutti i paese CIVILI, all’avanguardia, rendendo così la professione attrattiva. Ricordiamo poi che più infermieri significa meno costi in antibiotici e medicazioni per milioni e milioni di euro.

Ecco la nostra soluzione:

1) I soldi ci sono, basta spostarli, ottimizzarne il loro uso. L’Italia dal 2006, escludendo il 2009, ha più’ entrate che uscite.

2) Portare le graduatorie a termine

3) Assumere tutti i colleghi in regola, precari e disoccupati

4) aumentare gli stipendi di almeno 600 euro, rendendo una professione piena di rischi, responsabilità’ e carichi di lavoro più’ appetibile.

5) Riconoscere i tanti diritti che non vengono concessi, rimuovere l'esclusività', il nulla osta, riconoscere la professione come usurante, etc.

6) Permettere alle università’ di formare molti più’ studenti

7) Un contratto unico nazionale (pubblico/privato)

Sono 40 anni che aspettiamo, e sicuramente continueremo ad aspettare, almeno fino alle prossime RSU.

Colleghi, siete la vostra ultima speranza, scendete in piazza, protestate e date forza ai sindacati di categoria, date forza al Nursing Up, non avete più nulla da perdere, ormai.

È interesse di tutti che le nostre istanze vengano sostenute.

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