Eliminazione del vincolo di esclusività, svolta in arrivo
Sintesi di un intervento del Presidente del Nursing Up Antonio De Palma al tavolo del Ministro Schillaci: sblocco del vincolo di esclusività e allargare così la libera professione a tutta il comparto dei professionisti non medici
Tappa decisiva per il futuro degli infermieri italiani.
La libera professione va allargata il prima possibile a infermieri, ostetriche e a tutte le altre professioni sanitarie, al pari dei medici.
E’ in gioco in bene del nostro sistema sanitario e la qualità delle prestazioni offerte ai cittadini.
La sanità italiana e’ in profonda crisi, un sistema in difficoltà come quello in cui operano ogni giorno, sul campo, i nostri valenti professionisti, vittima di una carenza di personale che assume i contorni della voragine, non può prescindere dall’indispensabile allargamento della libera professione agli infermieri, alle ostetriche e a tutti gli altri componenti del comparto non medico.
Nell’ottica di creare un fondamentale filo conduttore tra sanità pubblica e sanità privata, e sanare così la grave crisi strutturale che ci attanaglia da tempo, il nostro sindacato si sta battendo da anni per chiedere, e lo ha già fatto con i precedenti Governi, lo sblocco del cosiddetto vincolo di esclusività, quello che ancora oggi, di fatto, a differenza dei medici, impedisce agli altri operatori sanitari di attuare la libera professione.
Sul tavolo del ministro Schillaci c’è un emendamento che chiede ufficialmente al nuovo esecutivo di ampliare la libera professione a infermieri e ostetriche.
Abbiamo ricevuto in tal senso un’accoglienza che non possiamo non giudicare proficua e positiva.
Abbiamo evidenziato, attraverso l’incontro tra lo staff di Schillaci e la nostra Delegazione, che non solo la sanità pubblica ma in particolare quella privata, con le Rsa, potranno giovare del supporto della libera professione svolta dagli infermieri pubblici, sanando così in gran parte la crisi di personale, e puntando già sugli uomini e le donne che già lavorano nei nostri ospedali.
Abbiamo evidenziato tutti I problemi che attanagliano i nostri professionisti (carenza di personale, salti di riposo, ferie, doppi turni, stipendi che non permettono di arrivare a fine mese e che non rispecchiano i rischi le responsabilità’ i carichi di lavoro e non sono nemmeno proporzionali al costo della vita, sotto la media OCSE).
La fuga delle nostre eccellenze, la mancata valorizzazione economico-contrattuale, il rischio chiusura di decine di Rsa, le scelte poco comprensibili di aziende sanitarie che per coprire la penuria di infermieri si rivolgono a colleghi di agenzie esterne, pagati il triplo, o peggio ancora, come sta accadendo, ai cosiddetti infermieri gettonisti extracomunitari, esponendo servizi offerti ai pazienti alle lacune di colleghi, che con tutto il rispetto, possiedono il più delle volte carenze linguistiche, e che potrebbero non avere il nostro medesimo livello formativo.
Siamo
pronti a offrire il nostro pieno supporto, sperando che le nostre
richieste si trasformino presto in realtà. Conclude il Presidente Antonio De Palma.
Lo scrivente Vincenzo Parisi, infermiere, vuole aggiungere che non basta eliminare il vincolo di esclusività per risolvere i problemi della sanità pubblica e privata. In primis bisogna rendere attrattiva una professione che tutti stanno abbandonando, quella dell'infermiere.
Come renderla attrattiva?
1) portare la retribuzione alla media OCSE (circa 500 euro in più) dato che i rischi, i carichi di lavoro, le responsabilità sono enormi.
2) riconoscimento di lavoro usurante
3) eliminare il nulla osta
4) eliminare il vincolo di esclusività
5) uscire dal comparto, con i tempi che occorrono, ma la professione è pronta al salto di qualità
Questi sono solo alcuni punti, ma le problematiche sono tantissime dal riconoscimento dei master, alla violenza, alle indennità a dir poco ridicole, etc etc... Il sindacato Nursing Up, in particolare in Emilia Romagna si batte per sensibilizzare e portare avanti questi temi, ma serve l'appoggio di tutti i colleghi, di tutti i professionisti della sanità se vogliamo un cambiamento vero e rapido.