Ausl Imola, personale aggredito di nuovo
Due anni fa, come sindacato dei professionisti delle professioni sanitarie, abbiamo lanciato un appello chiaro e deciso alle autorità competenti, inclusi questore, sindacati e AUSL. La nostra richiesta era tanto semplice quanto urgente: installare telecamere di sorveglianza all'interno delle strutture sanitarie, accompagnate da un sistema di sicurezza con pulsante d'emergenza collegato alla portineria. Quest'ultima, dotata di monitor per la videosorveglianza, avrebbe dovuto gestire le situazioni critiche, decidendo prontamente se allertare le forze dell'ordine. Inoltre, chiedevamo un rafforzamento della presenza di polizia e guardie giurate nei presidi ospedalieri.
A distanza di due anni, non solo la situazione non è migliorata, ma sta peggiorando drammaticamente. Gli episodi di violenza contro il personale sanitario stanno aumentando in frequenza e gravità, in tutta Italia.
Questi atti non sono più solo frutto di momentanea frustrazione o stress legati alla malattia o all'attesa: sembrano essere il riflesso di un problema culturale più profondo. Oggi, i professionisti sanitari sono diventati bersagli della rabbia e dell’insoddisfazione di una società sempre più esasperata.
La sanità, un tempo rifugio sicuro e luogo di cura, sta ora diventando il teatro di un conflitto sociale sempre più pericoloso. Medici e infermieri, in particolare, sono spesso trattati come capri espiatori di un malessere che ha radici profonde nelle disuguaglianze e nella crisi del sistema sanitario. Siamo stanchi di essere considerati semplicemente numeri su una busta paga che non riflette né la nostra professionalità né i rischi crescenti che affrontiamo ogni giorno.
Le istituzioni devono finalmente prendere coscienza della gravità della situazione e impegnarsi concretamente per garantire la sicurezza di chi lavora quotidianamente per salvare vite. Serve anche una campagna mediatica a favore dei professionisti sanitari, per ridare dignità e rispetto al nostro lavoro.
Non possiamo più rimanere in attesa che si verifichi l'ennesimo episodio di violenza. Chiediamo interventi immediati e concreti per proteggere il personale sanitario e ricostruire quel rapporto di fiducia e rispetto che dovrebbe essere alla base del legame tra paziente e professionista.
La questione non può essere rimandata. È il momento di agire.
Nursing Up Imola
Giuseppe Calia