Assenze per Malattia: Cosa Devi Sapere per Proteggere il Tuo Lavoro e la Tua Salute

Nel mondo frenetico della sanità, gli operatori spesso mettono il benessere degli altri davanti al proprio. Ma cosa succede quando sono loro ad ammalarsi? L'articolo 56 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il Comparto Sanità 2019-2021 è una bussola fondamentale che guida il personale sanitario attraverso il complesso labirinto delle assenze per malattia.

Il periodo di comporto

Hai diritto a mantenere il tuo posto di lavoro per un massimo di 18 mesi, calcolati negli ultimi tre anni precedenti la tua ultima assenza. E se la situazione diventa particolarmente critica? Puoi richiedere fino a 18 mesi aggiuntivi di assenza non retribuita, garantendo un periodo di recupero prolungato.

Cosa Succede al Tuo Stipendio Durante l’Assenza?

• Primi 9 mesi: Godrai dell’intera retribuzione fissa mensile (senza compensi accessori).

• Successivi 3 mesi: La retribuzione scende al 90%.

• Ultimi 6 mesi: Riceverai il 50% della retribuzione.

Se, al termine di questi periodi, sei giudicato idoneo a lavorare ma non nelle tue mansioni abituali, l’Azienda procederà secondo le norme stabilite dal D.P.R. 171 del 2011, cercando una soluzione compatibile. In caso di inidoneità permanente e assoluta, il rapporto di lavoro verrà risolto con l’indennità di preavviso. L’Azienda ha il diritto di verificare la tua idoneità psicofisica anche prima dei termini previsti.

Se sei temporaneamente inidoneo a svolgere le tue mansioni, entra in gioco l’articolo 59 che regola il mutamento di profilo per inidoneità psico-fisica.

I periodi di day hospital, ricovero domiciliare e altre terapie simili sono equiparati al ricovero ospedaliero.

Durante la malattia, hai alcune regole da rispettare:

• Comunicazione tempestiva, devi informare immediatamente il datore di lavoro della tua assenza.

• Fasce di reperibilità: Anche nei festivi, devi essere reperibile dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19.

• Visite mediche: Il certificato deve essere presentato nei tempi previsti e l’azienda può richiedere verifiche a domicilio.

Se devi allontanarti durante le fasce di reperibilità per motivi medici o altri giustificati, è obbligatorio comunicarlo all’azienda.

Per le patologie gravi che richiedono terapie salvavita (art 57) come la chemioterapia o l’emodialisi, i giorni di ricovero, day hospital, e convalescenza non vengono conteggiati ai fini del periodo di comporto. Durante queste giornate, hai diritto all’intero trattamento economico. Vengono considerati anche i giorni di assenza dovuti agli effetti collaterali delle citate terapie, comportanti incapacità lavorativa.

Se il Certificato Medico Arriva in Ritardo, Rischi il Licenziamento?

No, non proprio. La Corte di Cassazione si è espressa sul tema con la sentenza n. 33134/2022, chiarendo che il ritardo nell’invio del certificato medico può comportare un richiamo disciplinare, ma non il licenziamento immediato. Tuttavia, è fondamentale che il certificato venga inviato il prima possibile per evitare complicazioni (Art 56 nuovo CCNL 2019-2021, comma 13), anche in caso di prosecuzione assenza.

Ricordati di verificare con attenzione i dati riportati nel certificato medico, specialmente indirizzo e domicilio, per evitare sanzioni. Se hai dubbi, puoi sempre consultare il certificato attraverso i servizi INPS autenticandoti con SPID.

Seguendo queste regole, potrai affrontare le assenze per malattia con serenità, consapevole dei tuoi diritti e dei tuoi doveri, mantenendo al sicuro il tuo posto di lavoro mentre ti prendi cura della tua salute.

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