Salute mentale: un'emergenza silenziosa che richiede un'azione urgente
I numeri parlano chiaro:
- 700.000 suicidi nel mondo nel 2019, 4.000 in Italia.
- 17 milioni di italiani soffrono di disturbi mentali (450 milioni nel mondo).
- 3 milioni di persone in Italia a rischio salute mentale.
- 50% della popolazione italiana ha disturbi del sonno.
- Solo il 2% della spesa sanitaria globale è destinato alla salute mentale.
- In Italia, i fondi per la salute mentale sono 4-8 volte inferiori rispetto ai paesi OCSE.
L'allarme è stato lanciato da:
- OMS: Bisogna fare prevenzione.
- Save the Children: 83% dei bambini avverte un aumento di sentimenti negativi.
- Studio Lancet: 53 milioni di casi in più di depressione, 76 milioni di casi in più di disturbi d'ansia.
- Società Italiana di Psichiatria: Ha rinunciato alla Seconda Conferenza Nazionale sulla Salute Mentale per protesta contro la mancanza di investimenti.
Le cause?
Scarsi investimenti da parte della politica, mancanza di servizi di prevenzione adeguati, stigma e discriminazione verso chi soffre di disturbi mentali. Non da sottovalutare la difficoltà di accesso alle cure, la situazione economica del Paese con stipendi imbarazzanti e infine anche la gestione della pandemia ha aggravato una situazione già critica.
Tutto questo ha portato un amento del numero di suicidi, peggioramento della qualità della vita, maggiori costi per il sistema sanitario.
Cosa possiamo fare?
La politica dovrebbe investire nella salute mentale, promuovere la prevenzione, combattere lo stigma e la discriminazione con campagne mediatiche, migliorare l'accesso alle cure, aumentare il numero di psicologi e psichiatri, inserire uno psicologo e un infermiere in tutte le scuole, dall'asilo nido all'università.
La salute mentale non è un optional, è un diritto fondamentale.
La politica ha il dovere di agire per tutelare la salute mentale di tutti i cittadini.
Non possiamo più permetterci di ignorare questa emergenza silenziosa.
Se vuoi dire la tua scrivi a lapaginadinursingup@yahoo.com oppure vieni su "infermieri fuori dal comparto", gruppo Facebook.
Insieme, possiamo fare la differenza.
Vincenzo Parisi
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