7 aprile, senza infermieri non c'è salute, è tempo di dare loro il valore che meritano

7 aprile, senza infermieri non c'è salute, è tempo di dare loro il valore che meritano

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In occasione della Giornata Internazionale della Salute, il 7 aprile 2024, è fondamentale ribadire il ruolo fondamentale degli infermieri nella tutela della salute pubblica e di tutti i professionisti delle professioni sanitarie e OSS.

Con oltre 33.000 morti in Europa a causa dell'antibiotico-resistenza, di cui 11.000 in Italia, la carenza di infermieri rappresenta una grave minaccia.

L'allarme è stato lanciato da Farmindustria, che stima entro il 2050 un totale di 2,4 milioni di morti nei paesi OCSE. In Italia, il numero di decessi previsti è di 450.000, con un impatto economico devastante.

L'OMS stima che la spesa sanitaria globale per l'antibiotico-resistenza raggiungerà i 120 miliardi di dollari entro il 2050.

Investire sull'assistenza infermieristica è una soluzione efficace per contrastare questo problema.

Uno studio dell'Università della Pennsylvania dimostra che un infermiere sotto stress, con un carico di lavoro eccessivo e un elevato rapporto infermiere/paziente (come in Italia), è più incline al burnout. Questo si traduce in una riduzione delle capacità professionali, lucidità e un aumento di stanchezza cronica, stress e incidenti sul lavoro. Tutto ciò è associato a un aumento delle infezioni ospedaliere e dei costi sanitari.

Secondo uno studio in California, il rapporto ottimale infermiere/paziente è di 1 a 6. In Italia, invece, questo rapporto è molto elevato, arrivando a 1 a 30 in alcune realtà.

Lo studio Lancet del 2014 evidenzia che aumentare di un paziente il carico di lavoro di un infermiere comporta:

  • Aumento del 23% del rischio di burnout

  • Aumento del 7% della mortalità del paziente

  • Aumento del 7% del rischio che l'infermiere non si accorga delle complicanze del paziente

L'Italia è maglia nera in Europa per l'antibiotico-resistenza. Le infezioni da Escherichia coli e Klebsiella stanno aumentando, diffondendosi negli ospedali e nelle case di cura, con una resistenza a quasi tutti gli antibiotici disponibili.

L'Italia ha bisogno di più infermieri, ostetriche e OSS. La popolazione italiana è una delle più vecchie al mondo e il SSN non sarà in grado di reggere il peso di una carenza di personale sanitario.

L'OCSE denuncia una cronica mancanza di fondi nel mercato del lavoro sanitario italiano, scarse opportunità di carriera, nepotismo e stipendi ridicoli. Il risultato è che sempre più infermieri si licenziano e sempre più studenti abbandonano gli studi.

La soluzione? Assumere più infermieri e pagarli adeguatamente, rendendo la professione attrattiva.

Questo si tradurrebbe in una riduzione dei costi, della mortalità e delle infezioni.

In questa Giornata Internazionale della Salute, Il Nursing Up Emilia Romagna chiede alle forze politiche:

  • Più infermieri per il nostro sistema sanitario.

  • Condizioni di lavoro migliori e stipendi adeguati per gli infermieri e tutti i professionisti delle professioni sanitarie e OSS alla media OCSE (almeno 1000 euro in più, in proporzione a rischi, responsabilità e media OCSE)

  • Benefit, per affitti, mensa, utenze (come in tutta Europa)

Senza infermieri non esiste salute. Le parole dei Politici, Ministri, Ordini e Sindacati, non bastano più, vogliamo i fatti e li vogliamo ora.

Vincenzo Parisi

Infermiere e dirigente sindacale Nursing Up

Dobbiamo sensibilizzare i colleghi a seguire la strada segnata dai medici e confluire nel Nursing Up (per il 51%) e sui suoi vantaggi. Un passo alla volta, possiamo costruire un sindacato che rappresenta veramente i nostri interessi e che lotta per i nostri diritti. L'alternativa? Continuare a lamentarci, dare forza agli stessi sindacati degli ultimi 40 anni e aspettare la morte del SSN. Condividi subito.
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